Caravaggio Roma 2025: l’imperdibile mostra a Palazzo Barberini nell’anno del Giubileo

Scritto da  Laura  in 

C’è tempo fino al 6 luglio 2025. A meno di una proroga che al momento non è in programma visto il livello delle opere arrivate da tutto il mondo. La mostra di Caravaggio inaugurata il 7 marzo 2025 in occasione del Giubileo presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica a Palazzo Barberini ha un valore epocale ed è una delle esposizioni d’arte imperdibili nel 2025. Per la quantità di capolavori del maestro lombardo concentrati in un’unica sede (24 su un totale di 80 attribuiti in catalogo) e per il valore dei prestiti internazionali.

Palazzo Barberini Roma
Palazzo Barberini Roma

Mostra Caravaggio Roma 2025: una mostra tra capolavori e nuove scoperte

In mostra opere provenienti dalle più prestigiose collezioni internazionali come il Ritratto di Maffeo Barberini, riscoperto 60 anni fa ed esposto per la prima volta accanto ad altri dipinti del Merisi. Prima volta in Italia anche per l’Ecce Homo dal Museo del Prado di Madrid, che torna a Roma dopo 4 secoli.

Scoperto nel 2022 in un catalogo d’asta spagnolo con una quotazione di 1500 euro, il dipinto online è cominciato a circolare rapidamente e alcuni dealer e storici dell’arte si sono resi conto della vera mano che lo aveva realizzato. I proprietari hanno subito ritirato il dipinto dalla vendita e lo Stato spagnolo bloccato l’esportazione dichiarandolo bene di interesse nazionale.

Successivamente il Museo del Prado ha chiesto conferma dell’autenticità ad alcuni specialisti fino all’attribuzione e inserimento dell’opera nel catalogo di Caravaggio.

Caravaggio: Ecce Homo
Caravaggio: Ecce Homo

L’Ecce Homo dialoga con altri prestiti straordinari come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza, capolavoro già nelle collezioni Barberini e la Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts.

Di rilievo il ricongiungimento dei tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa: la Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum di Hartford, oltre a opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.

Capolavori assoluti che il pubblico potrà vedere insieme per la prima volta.

Caravaggio: I Bari
Caravaggio: I Bari

Com’è strutturata la mostra Caravaggio Roma 2025

La mostra curata da Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon ha un allestimento tematico e didascalie accurate e facili da consultare. Il percorso è articolato in quattro sezioni alla scoperta dell’intera parabola artistica del Merisi, coprendo un arco cronologico di circa quindici anni, dall’arrivo a Roma intorno al 1595 alla morte a Porto Ercole nel 1610.

La prima parte affronta gli anni del Debutto romano e i primi passi in città, tutt’altro che semplici. Nonostante fosse un pittore già formato – cresciuto nella bottega milanese di Simone Peterzano, allievo di Tiziano – secondo i biografi Caravaggio fu inizialmente costretto a vivere di espedienti, realizzando quadri per pochi soldi. In questa fase dominano le nature morte come testimoniano le tele del Mondafrutto e del Bacchino malato, per la prima volta esposte insieme.

Caravaggio nel 1597 entrò in contatto con il suo più prestigioso committente: il raffinato ed eclettico cardinale, cultore di musica e canto, Francesco Maria del Monte, cui appartennero i Musici, la Buona Ventura e i Bari, capolavori di quella “pittura comica” che caratterizza la fase giovanile di Caravaggio. Parallelamente Caravaggio avviò anche il rapporto con il banchiere Ottavio Costa, proprietario del bellissimo San Francesco in estasi, primo esempio di opera sacra eseguita dall’artista a Roma.

Nel 1600 l’incarico di dipingere due tavole per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo: la Crocifissione di san Pietro e la Conversione di Saulo, di cui viene ora esposta eccezionalmente a Palazzo Barberini la prima redazione.

Caravaggio: I musici
Caravaggio: I musici

Nella seconda sezione intitolata Ingagliardire gli oscuri la mostra introduce la rara produzione ritrattistica di Caravaggio, che doveva essere molto vasta e stimata, anche se sono pochissime le testimonianze arrivate fino a noi. Per la prima volta sono accostate due versioni del ritratto di Maffeo Barberini pubblicato in catalogo da Roberto Longhi nel 1963 e mai esposto al pubblico fino a pochi mesi fa.

L’artista non si limitò a ritrarre nobili prelati o illustri personaggi ma usò, anche per i dipinti a soggetto religioso, persone appartenenti ai ceti sociali più umili, elevandone per sempre la memoria. È il caso della modella che presta la sua immagine per Marta e Maria MaddalenaGiuditta che decapita Oloferne e Santa Caterina d’Alessandria, forse identificabile con la celebre cortigiana Fillide Melandroni. Con la Santa Caterina prende avvio quel modo di «ingagliardire gli oscuri» che avrebbe caratterizzato tutta la sua produzione successiva.

Caravaggio: Giuditta che decapita Oloferne
Caravaggio: Giuditta che decapita Oloferne

La terza sezione dal titolo Il dramma sacro tra Roma e Napoli parte idealmente dalla prima commissione pubblica ottenuta da Caravaggio nel 1599 grazie all’intermediazione del cardinal del Monte: le tele della cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi.

Da questo momento si dedicherà quasi esclusivamente a temi sacri dando avvio a quello stile tragico caratteristico della sua produzione. In questa sezione sono esposte alcune tra le opere religiose più emblematiche del Merisi come La cattura di Cristo e il San Giovanni Battista dalla collezione del Nelson-Atkins Museum of Art (Kansas City – Missouri).

Caravaggio: dettaglio Giuditta che decapita Oloferne
Caravaggio: dettaglio Giuditta che decapita Oloferne

Nella primavera del 1606 la vita del pittore subì una svolta drammatica quando durante una partita di pallacorda uccise Ranuccio Tomassoni. Caravaggio fu costretto a fuggire da una condanna alla pena capitale rifugiandosi prima nei feudi laziali della famiglia Colonna, dove realizzò la Cena in Emmaus e forse il San Francesco in meditazione.

Secondo alcuni studiosi a questi anni potrebbe risalire anche il David e Golia della Galleria Borghese, dipinto in cui raffigurando sé stesso nei panni di Golia, l’artista mette in luce la sua esigenza di espiazione. Pochi mesi dopo il pittore si trasferì a Napoli dove fu molto apprezzato e dipinse opere come l’Ecce Homo, recentemente rinvenuto in Spagna e la Flagellazione, realizzata per la cappella di San Domenico Maggiore.

Allestimento mostra Caravaggio Roma 2025
Allestimento mostra Caravaggio Roma 2025

L’ultima parte della mostra, denominata Finale di partita affronta la fase conclusiva della vita dell’artista: animato dal costante desiderio di tornare a Roma Caravaggio lasciò Napoli e nell’estate del 1607 partì per Malta con la speranza di entrare nell’Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani, tentando di ottenere il perdono di Papa Paolo V Borghese.

Grazie a opere come il Ritratto di cavaliere di Malta il Merisi riuscì a ottenere il cavalierato ma, coinvolto in una rissa con un altro membro dell’Ordine, venne incarcerato. Fuggito in modo rocambolesco si diresse prima in Sicilia, a Siracusa e Messina, e poi nuovamente a Napoli, dove realizzò le ultime opere, tra cui il San Giovanni Battista della Galleria Borghese e il Martirio di Sant’Orsola, dipinto per Marcantonio Doria pochi giorni prima del suo ultimo tragico viaggio. Il capolavoro appartiene alla collezione di Intesa Sanpaolo, main sponsor della mostra.

Caravaggio: ritratto di Maffeo Barberini
Caravaggio: ritratto di Maffeo Barberini

Nel 1610 Caravaggio salpò per Roma, probabilmente dopo aver ricevuto la notizia del perdono del Papa, portando con sé su una feluca alcuni dipinti da donare al cardinal nepote Scipione Borghese, tra cui il San Giovanni Battista. Purtroppo non riuscì a coronare il suo sogno di tornare e sebbene i suoi ultimi giorni siano avvolti nel mistero è probabile che sbarcato a Palo sia stato trattenuto per alcuni controlli o arrestato. Una volta rilasciato morì sulla via di Porto Ercole a soli trentanove anni.

Venticinquesima opera della mostra – extra moenia ma eccezionalmente visitabile in occasione dell’esposizione – è il Giove, Nettuno e Plutone, l’unico affresco eseguito da Caravaggio nel 1597 all’interno del Casino dell’Aurora a Villa Ludovisi (Porta Pinciana) su commissione del cardinale del Monte per il soffitto del camerino in cui quest’ultimo si dilettava nell’alchimia.

Mostra Caravaggio Roma 2025
Mostra Caravaggio 2025

Mostra Caravaggio Roma 2025: dal 7 marzo al 6 luglio 2025

Da domenica a giovedì 9-20 / venerdì e sabato 9-22 (lunedì aperto ai gruppi)

Biglietto intero 18€/ 18-25 anni 15€ / gratuito fino a 18 anni / biglietto integrato (mostra + visita al museo di Palazzo Barberini con la Fornarina di Raffaello) 25€ intero-17€ ridotto) audioguida inclusa nel biglietto.

https://caravaggio2025.barberinicorsini.org/

La Fornarina di Raffaello: Collezione permanente Palazzo Barberini
La Fornarina di Raffaello: Collezione permanente Palazzo Barberini
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