Palermo, alla scoperta della capitale della cultura e di Manifesta12

Scritto da  Valentina  in 

Palermo è un teatro a cielo aperto e per tutto il 2018 sarà Capitale Italiana della Cultura e sede di Manifesta12, la Biennale nomade europea dedicata alle arti contemporanee che ha preso il via lo scorso 16 giugno e chiuderà i battenti il 4 novembre 2018 (m12.manifesta.org). Noi vi raccontiamo come abbiamo trascorso i tre giorni di preview nella città di Palermo, all’insegna dell’arte e della buona cucina, alla scoperta di luoghi inediti tra barocco e contemporaneo. Un’occasione in più per vivere questa straordinaria città durante le vacanze. PalermoTra decine di vicoli e piazzette si snoda un itinerario diffuso di mostre, installazioni, video e performance che indagano il tema di questa Biennale: Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza. Partendo dalla metafora botanica del paesaggista e filosofo britannico Gilles Clémente, per cui  il mondo in cui viviamo è un giardino di cui l’uomo deve prendersi cura, ogni progetto artistico si articola sulle tematiche della coesistenza e sui flussi migratori, attraverso una molteplicità di espressioni e linguaggi. Cinquanta artisti in venti sedi. Tre le sezioni: Garden of Flows, Out of Control Room, City on Stage. Tutto ruota intorno alla città vecchia, tra il Teatro Massimo e il Foro Italico,  in sedi non convenzionali ma luoghi iconici e in parte sconosciuti, con un fitto calendario di eventi collaterali legati al programma principale della Biennale che invaderanno per quasi 5 mesi il capoluogo siciliano. Il nostro giro inizia ai Cantieri Culturali della Zisa, ZAC Centro Arti Contemporanee, una ex area industriale della città, oggi adibita a manifestazioni culturali. Nel Padiglione principale è in corso una grande esposizione organizzata dalla New York University e dedicata agli artisti africani dal titolo  ReSignifications. I moretti, ritratti in posture di servitù a scopo ornamentale, diventano occasione di riflessione sui temi di cultura, identità, razza, cittadinanza nella storia europea e nelle relazioni con l’Africa e gli Stati Uniti. Tra i tanti padiglioni anche quello della fotografia diretto da Letizia Battaglia e dedicato ai giovani fotografi.

 

Palermo: il centro della città

Addentrandoci nelle vie del centro di Palermo, tra via Maqueda e via Roma, arriviamo a  Palazzo Oneto in Via Bandiera. Un edificio nobiliare della fine del XVII che riapre al pubblico, in occasione di Manifesta12, ospitando una serie di opere come l’installazione site specific di Massimo Bartolini. Un’intera sala fatiscente completamente rivestita di luminarie spente, tipiche delle feste siciliane. Un’architettura silenziosa che dialoga con la decadenza del luogo e gli elementi decorativi del palazzo come gli affreschi e gli stucchi. Sala dopo sala si scoprono gli interventi artistici di Pietro Ruffo, Michele Guido, Alessandro Twombly e tanti altri. Alle spalle della chiesa della Martorana, con le sue inconfondibili cupole rosse in stile arabo, si arriva al Giardino dei Giusti dove il collettivo londinese Cooking Sections esprime la sua ricerca sui sistemi irrigui a secco a Volpe Astuta, rivestendo gli alberi in maniera scenografica con una rete di tulle giallo lime. A Palermo di certo non può mancare una cena  base di pesce fresco. Siamo state al ristorante Romano, un po’ decentrato, ma assolutamente non turistico e frequentato solo da palermitani. Crudo di pesce, spaghetti ai ricci, cous cous marinaro anche con la variante alla quinoa e cannoli freschissimi provenienti da Piana degli Albanesi sono state le pietanze perfette per apprezzare la cucina palermitana. La notte a Palermo nelle stradine della Vucciria (www.cittametropolitana.pa.it) in piazza Garrafello, si è animata con la performance di Marcello Maloberti, Circus. Un grande carosello di musica sotto una tenda da mercato con centinaia di specchietti appesi illuminati dai fari di 4 macchine appostate. Una festa danzante per tutta la notte. Palermo è anche conosciuta per i suoi straordinari oratori seicenteschi sparsi nella città. Il più spettacolare è quello di Santa Cita in stile barocco, magistralmente decorato con i candidi stucchi di gesso ad opera di Giacomo Serpotta, il maestro assoluta di questa tecnica. Con un biglietto unico di 5 euro si può visitare anche quello di San Domenico altrettanto suggestivo e a pochi passi di distanza.

 

Palermo: i palazzi inediti da visitare

Tra i palazzi inediti vi consigliamo sicuramente la visita a Palazzo Butera nel quartiere storico la Kalsa (www.palazzobutera.it). Un edificio del Settecento che si affaccia sul mare e che attraverso il mecenatismo dell’imprenditore milanese Massimo Valsecchi e di sua moglie, divenuti gli attuali proprietari, sta rinascendo grazie a un attento restauro del bene, oltre 7000 mq con annesse terrazze. I Valsecchi, da quaranta anni residenti a Londra, hanno pensato di approdare a Palermo per creare una Fondazione dedicata alle arti, eleggendo così il capoluogo siciliano a meta per investimenti culturali. Cantiere Aperto, come attualmente viene chiamata la struttura, è accessibile in parte, l’apertura ufficiale sarà nel 2019 ma per Manifesta12 sono visitabili affascinanti sale affrescate ma con un’allure fatiscente, dove il contemporaneo dialoga con la storia del luogo. Tra le opere-simbolo di questa Biennale vi è sicuramente l’installazione immersiva del duo di Los Angeles Fallen Fruit. Un arcobaleno di colori e frutta stampati su carta da parati che avvolge completamente le pareti di una stanza. La frutta è quella presente su tutti gli alberi di Palermo, come testimonia un’inedita Public Fruit Map che accompagna il lavoro. Nel cortile esterno troviamo un’altra opera-simbolo, questa volta non porta la firma di nessun artista. È l’albero di jacaranda, con i suoi fiori viola che si incontra spesso nei viali palermitani. La scelta di Palazzo Butera come sede di Manifesta12 sta proprio nella storia di questa jacaranda. La pianta secolare ha resistito all’abbandono del luogo per decenni riuscendo a vivere e fortificando le sue radici nel sottosuolo. Si è nutrita dell’acqua attraverso i canali di scarico della città, insinuandosi sotto l’edificio ma rimanendo sempre in vita . Ora, sotto i pavimenti del Palazzo resi a vetro in alcune sezioni, è possibile seguire  il viaggio delle radici e comprendere la forza della natura. Parlando di coesistenza e natura non poteva che essere scelta, tra le sedi di Manifesta12, l’Orto Botanico di Palermo (www.ortobotanico.unipa.it) Uno straordinario giardino ricco di infinite varietà di piante dove, all’interno della serra, è possibile osservare l’erbario siciliano ideale che porta la firma del colombiano Alberto Baraya, mentre in mezzo ad alberi di bambù si animano video d’artista. Palazzo Forcella De Seta, nel quartiere la Kalsa dove c’è un’alta concentrazione di palazzi, è un gioiello architettonico in stile moresco decorato con stucchi policromi arabescanti, pavimenti in tarsie marmoree e una fontana come quella dei giardini dell’Alhambra, diventa la quinta teatrale per la spettacolare installazione dell’artista olandese Patricia Kaersenhout. Una montagna di sale benedetta che rievoca la legenda degli Africani Volanti, schiavi che evitavano di mangiare il sale per essere così leggeri da tornare in volo nella loro Africa.  I visitatori sono invitati a raccoglierlo e scioglierlo nell’acqua per dissolvere i dolori passati.

 

Palermo: le location più suggestive

Tra le location più suggestive, sempre nella Kalsa, merita una visita la Chiesa S. Maria dello Spasimo costruita nel Cinquecento e contraddistinta da un particolare davvero singolare, la mancanza del tetto. Una chiesa a cielo aperto dove si respira un’atmosfera intima e di forte meditazione. Nel quartiere dei Quattro Canti invece si trova Palazzo Costantino, proprietà di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, caratterizzato  da un singolare cortile a doppio loggiato (m12.manifesta.org). Qui campeggia lo stendardo di velluto rosso dell’artista Matilde Cassani con la scritta Tutto, la stessa tipologia di vessilli si ritrova appesa anche nella famosa Piazza dei Quattro Canti, incrocio strategico della Palermo storica. Sotto il loggiato prende vita l’installazione multimediale, un video-carro, del duo artistico Masbedo. A Palazzo Mazzarino l’attrazione è la camera d’olio di Per Barclay (www.palazzomazzarino.com). La prospettiva della geometria architettonica della Cavallerizza con il suo colonnato e il riflesso nel petrolio giocano sulla simbologia del doppio. Un dialogo tra spazio e  architettura e una riflessione sul tempo presente. Da non perdere. La Chiesa SS. Euno e Giuliano invece accoglie la mostra descrittiva, con stendardi e disegni,  del processo partecipativo alla processione dell’artista Marinella Senatore. Palermo ha anche un prestigioso museo archeologico Antonio Salinas che possiede una delle più ricche collezioni archeologiche d’Italia dedicata all’arte greca e punica in Sicilia (www.regionesicilia.it) L’intervento del giovane artista contemporaneo russo Eugeny Antufiev si snoda all’interno del percorso museale fino all’Agorà, recentemente inaugurata. Una sorta di caccia al tesoro di sculture in legno, ceramica, oggetti in bronzo disseminati lungo il percorso e connessi iconograficamente con i reperti archeologici. Il museo archeologico si trasforma così temporaneamente in un museo di arte contemporanea. È d’obbligo una passeggiata a Mondello, la spiaggia dei palermitani con il suo mare cristallino. Lo stabilimento Charleston con la sua architettura Liberty vi riporterà ai tempi della Belle Époque. Installata nel giardino del Mondello Palace Hotel si trova l’architettura effimera “Mi Casa tu Casa” dell’artista argentino Daniel González. Un assemblaggio di oggetti privati di una famiglia siciliana che diventano la struttura della casa stessa.

 

Dove dormire a Palermo

Kalamonjo suite&rooms, un B&B nuovo di zecca, affacciato su Piazza Politeama e gestito con grande simpatia e professionalità da Vincenzo, palermitano entusiasta della sua città! Via Gaetano Daita 15 Palermo – Tel. +39 091 8876258 – +39 3396741101 – www.kalamonjo.it

Dove mangiare a Palermo

Ristorante Romano, via Perpignano 117 – Tel. +39 091 2521334 – cell. +39 338 2364597 – trattoriaromano@libero.it

Per lo street-food il Mercato storico di Ballarò, espressione massima della commedia dell’arte più autentica. Merita una visita e tanti assaggi!

Osteria Ballarò, via Calascibetta 25 Palermo – Tel. +39 091 326488 – www.osteriaballaro.it

Dove mangiare a Mondello

Sapori di Mare di Giovanni, ex pescatore oggi ristoratore, propone piatti di pesce rigorosamente fresco. Via Torre 28 Mondello, Palermo – Tel. +39 091 6840623 – cell. +39 335 404992 – www.trattoriasaporidimaregiovanni.com

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