Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze a Palazzo Corsini: al via la trentesima edizione

Scritto da  Valentina  in 

La Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze è un evento di lunga tradizione perchè fu la prima mostra mercato antiquaria nel mondo dal dopoguerra. Una rassegna aperta alla città, nel segno del rinnovamento e con tante novità come quella sull’Arengario di Palazzo Vecchio e in Piazza della Signoria, dove saranno protagoniste alcune grandi sculture tutte da scoprire ad opera dell’artista contemporaneo Urs Fisher. Il dialogo tra l’antico e il contemporaneo risulta essere una combinazione vincente e Firenze, tra le città più belle al mondo e patria del Rinascimento, è nuovamente il palcoscenico di un appuntamento imperdibile con il mondo dell’antiquariato ma anche con gli appassionati del contemporaneo. In Florence è un progetto artistico di Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti a cura di Francesco Bonami e vede per questa seconda edizione protagonista Urs Fisher, artista svizzero di fama internazionale, che realizza per l’occasione la monumentale Big Clay#4, una scultura dalla forma antropomorfa in acciaio alta 12 metri. E altre due sculture in cera, che ritraggono Fabrizio Moretti e Francesco Bonami, e che lentamente, come candele, si scioglieranno  nel tempo.

Biennale Internazionale dell'Antiquariato di FirenzeLa Biennale Internazionale dell’Antiquariato si snoderà principalmente nei saloni barocchi di Palazzo Corsini dove si potranno ammirare oltre 3000 opere esposte dalle 80 gallerie italiane e straniere che si sono date appuntamento a Firenze dopo un’attenta selezione da parte del Segretario generale Fabrizio Moretti e di un’autorevole commissione scientifica internazionale che, attraverso il rigoroso vetting, ne ha vagliato lo stato di conservazione, autenticità e provenienza garantendone l’alta qualità.

La novità principale sarà nell’allestimento, completamente rinnovato e affidato alle doti creative del famoso interior designer e scenografo veneziano Matteo Corvino, apprezzato a livello internazionale. L’intento è stato quello di esaltare maggiormente  la cornice seicentesca di Palazzo Corsini svelando le meravigliose architetture barocche attraverso l’utilizzo di un soffitto a vetri che filtra luce naturale. Palazzo Corsini per l’occasione si trasforma in un “museo in vendita”, una metamorfosi del luogo che mette in luce le opere esposte e nel contempo la splendida cornice che le ospita. Tagli contemporanei e specchi sui portali degli stands delle gallerie partecipanti, scorci suggestivi attraverso la trasparenzsa del vetro sulle facciate di Palazzo Corsini, un giardino effimero all’italiana ricco di piante di bosso creato sulla terrazza che affaccia sull’Arno saranno le “chicche” del nuovo allestimento che nelle successive edizioni magicamente e sempre sotto il segno immaginario di Matteo Corvino, cambierà e caratterizzerà ogni singola edizione.

 

 

L’offerta delle gallerie è molto ricca. Per i lavori su carta ci sono degli inediti: una serie di importanti disegni realizzati dalla Bottega di Luigi Valadier (Roma, 1726-1785), preparatori per l’esecuzione di un fregio della campana in bronzo della basilica di San Pietro. Sempre di Valadier è una preziosa caffettiera e zuccheriera in argento dorato realizzata per la famiglia Odescalchi. Il tutto proposto da Antichità Alberto Di Castro dove si può ammirare anche uno splendido Orologio notturno silenzioso, del 1670, di Pietro Tommaso Campani realizzato per Papa Clemente X. Scene allegoriche sono dipinte sul quadrante in rame dove le ore venivano illuminate unicamente dalla fiamma di una candela con un meccanismo a manovella silenzioso per non disturbare il Papa. Tra le carte si avrà la possibilità di ammirare alcuni disegni dal tratto delicato ma incisivo di Gustav Klimt (Vienna, 1518-1594), tra i quali uno studio per la celebre Salomè, dalla galleria viennese W&K Wienerroither & Kohlbacher, mentre da Enrico Frascione si segnala  una preziosa carta azzurra su cui il Tintoretto ha disegnato uno Studio di nudo virile. Sempre da Frascione è interessante la proposta di un ritratto del Tintoretto  del 1562 del Cardinale Marcantonio Da Mula (bibliotecario di Papa Pio IV), proveniente dalla collezione inglese Cowper, che dialoga con un ritratto in legno di Mario Ceroli del 1968.

La rassegna è segnata dalla presenza di un’ampia galleria di ritratti, personaggi più o meno celebri appartenenti a diverse epoche storiche e realizzati con tecniche differenti, supporti vari, grandi e piccoli formati sino ai piccolissimi, quelli realizzati su gioiello. Ne è un esempio, da Dario Ghio di Montecarlo, un preziosissimo cameo composto da due strati di onice bianco e nero di forma ovale che ritrae il profilo di Luigi XV e che porta la firma della Marchesa Di Pompadour, la donna francese più potente del XVIII, amante del sovrano francese, nonché protettrice delle Arti. Un bel ritratto su tavola di Orazio Piccolomini, raffigurato di tre quarti che accarezza il cane in adorazione del suo padrone, è dipinto alla maniera fiamminga da Justus Suttermans (Anversa 1597-Firenze 1681) e proposto dalla galleria Lumina. Da Michel Descours troviamo un importante ritratto per la storia del teatro ma anche per quella dell’arte con la raffigurazione  dell’attore Tiberio Fiorilli nel ruolo di scaramouche accompagnato da altre due maschere, la firma è di Pietro Paolini (Lucca, 1603 – id.,1681).

 

 

Tra le splendide pitture una serie di nature morte antropomorfe raffiguranti le stagioni di Giovanni Paolo Castelli detto lo Spadino da ammirare da Colnaghi. Mentre la galleria parigina di Giovanni Sarti presenta una battaglia tratta da un episodio della vita di Giulio Cesare del Maestro di Marradi dipinta alla fine del 1400. Una bellissima veduta di Roma, Piazza della Bocca della Verità, con Santa Maria in Cosmedin e il tempio di Ercole Vincitore, di Gaspare Vanvitelli è visibile da Cesare Lampronti Old Masters Paintings. Tra le pitture sacre Moretti Fine Art presenta una tavola di Andrea Bonaiuti  proveniente da un trittico disperso ma integralmente conservato che raffigura un santo vescovo, San Bartolomeo a figura intera e un profeta nel tribolo. Interessante alla galleria Cantore l’opera di Orazio Samacchini (Bologna, 1532-1577), con una provenienza di tutto rispetto  (Collezione Giustiniani e Collezione Imperiale Hohenzollern) che rappresenta Il Riposo durante la fuga in Egitto. Tra i dipinti a tema profano troviamo la Diana e il satiro, ricco di simboli iconografici, del fiorentino Alessandro Rosi esposta da Maurizio Nobile e la grande tela di Giovanni Borroni, pittore cremonese, alla Galleria Fondantico, che raffigura Rinaldo e Armida, ritratti nella loro passione e contornati da putti svolazzanti che si stagliano nel blu acceso del cielo.

Tra i dipinti dell’800 si segnalano Il gioco delle bocce, realizzato alla maniera macchiaiola da Raffaello Sorbi, pittore fiorentino presentato dalla galleria milanese Matteo Salamon e una tela di grandi dimensioni dove, con pennellate divisioniste dai colori pastello, è rappresentata la bellezza della calda e fiorita primavera. Il quadro, Primavera fiorentina di Plinio Nomellini, non è mai stato esposto pubblicamente dal 1922 e viene presentato per l’occasione da Paolo Antonacci Antichità.

 

 

Anche il reparto scultore non è da meno. Una preziosa opera in legno del ‘500 di Giovanni Angelo Del Maino raffigurante San Giovanni Evangelista è visibile da Meheringer Benappi di Londra. Mentre alla galleria Botticelli arriva una terracotta di Benedetto Buglione raffigurante Cristo Redentore datata 1510-1520. Un esempio di scultura bronzea, Ganimede e l’Aquila, di Massimiliano Soldani Benzi è da Tomasso Brothers che caratterizza il suo spazio con il colore viola e stencil di gigli fiorentini sulle pareti. La porcellana invece è rappresentata  da Altomani & Sons con un busto raffigurante il Marchese Carlo Andrea Ignazio Ginori, modellato da Gaspare Bruschi per la Manifattura Ginori di Doccia nella seconda metà del settecento.

Tra gli oggetti curiosi è presente una Buca per le denunce segrete, realizzata in marmo di Verona con epigrafe risalente tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, che ricorda la Bocca della verità. La provenienza pare essere Venezia dove all’epoca le buche erano molto in uso per denunciare il contrabbando del grano. L’insolito oggetto è proposto dalla galleria Apolloni. Sempre in ambito veneziano, tra gli arredamenti, da Piva & C. troviamo una coppia di divanetti  laccati con motivi floreali risalenti alla metà del XVIII secolo. Mentre Alessandra di Castro propone una coppia di comodini in legno intagliato e dorato,  con alzata, inginocchiatoio e piano in diaspro siciliano e marmo verde antico, realizzati a Roma, nella metà del ‘700; come anche un curioso e delicato acquerello di Giovanni Stern del 1764 che raffigura la fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona, progetto del Bernini, ambientata in una veduta romana di pura fantasia.

Tra le opere più moderne e contemporanee si segnala da Tornabuoni Arte un bel lavoro di Alberto Burri dal titolo A.1, dalla famosa serie dei sacchi, tra le opere più rappresentative dell’artista, realizzato nel 1953 con l’assemblaggio di sacchi di iuta, olio, pietra pomice su tela, espressione della tendenza artistica dell’informale. La galleria d’Arte Frediano Farsetti invece presenta il monocromo Superficie bianca di Enrico Castellani del 1980.

 

 

Insomma questa rassegna dedicata all’Antiquariato accontenta tutti gusti e la città di Firenze sarà coinvolta in prima persona in stretto dialogo con la Biennale. Una sinergia con le principali istituzioni fiorentine e con la città che offre così ai visitatori un programma ricco di eventi in luoghi meravigliosi del centro storico come la mostra a Palazzo StrozziIl Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna. Ai visitatori che partecipano ad entrambe le rassegne è dedicata anche una riduzione sul prezzo d’ingresso. Tra le tante iniziative si segnala anche la mostra dal titolo Inaspettate delizie in un’alcova. Dalla Collezione d’Arte della Fondazione CR Firenze, realizzata con le opere della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che nell’ambito dei festeggiamenti dei 25 anni di attività espone proprio all’interno di Palazzo Corsini alcuni tesori della sua preziosa raccolta tra cui Giotto, Vanvitelli, e molti altri.

A questo punto non resta altro che visitare la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze e godersi la magnifica città di Firenze.

Link utili

Biennale Internazionale dell’Antiquariato

23 settembre – 1 ottobre 2017
Palazzo Corsini -Via del Parione 11 – 50123 Firenze
Tel./ Fax: +39 055 282283 – +39 055 282635
www.biaf.it
www.biennaleantiquariato.it

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