Sicilia: a bordo di un’auto storica tra antichi templi e profumo di ginestre

Scritto da  Laura  in 

Mille chilometri da un capo all’altro della Sicilia a bordo di un MgB spider del 1967. E’ senz’altro un modo originale per scoprire una regione meravigliosa, ricca di cultura e tradizioni. Avevo programmato da tempo questa esperienza. L’occasione è stata “Il Giro di Sicilia”, una gara di auto d’epoca che si disputa da 27 anni, organizzata dal Veteran Car Club Panormus di Palermo. La simpatia del gruppo e il desiderio di provare la resistenza della mia Mg sulle strade della Trinacria mi hanno spinto ad affrontare questa piccola avventura. Ho imbarcato l’auto, insieme alla mia navigatrice Lilly e a un gruppo di amici, al porto di Napoli sul traghetto della GNV, destinazione Palermo. Dopo una notte di piacevole navigazione, arrivati all’alba ci siamo regalati una magnifica colazione a base di cornetti alla crema di pistacchio e cappuccino con schiuma di latte freddo, una vera rarità. L’indirizzo giusto è la pasticceria Cappello.

Registrata l’auto alla direzione di gara, abbiamo atteso la partenza prevista alle 20 da via della Libertà, di fronte al teatro Politeama. Qualche ora libera per passeggiare in una città piena di alberi in fiore e avvolta da una luce calda che illumina i monumenti. Palermo trasmette energia e  gioia. La sua decadente bellezza provoca un stupore immenso.  La storia, il mare fantastico, le montagne dei parchi, ne fanno una città completa e ogni volta che si torna le sensazioni di piacere si rinnovano.

La gara parte subito dopo il tramonto dal centro. Una carovana di 230 “vecchie signore” saluta un pubblico festante e curioso.  Attraversiamo Monreale, con la celebre cattedrale che domina la piccola città, resa ancora più suggestiva dall’illuminazione notturna. L’arrivo ad Alcamo è commovente. Ali di folla accolgono il corteo di auto. Adulti, bambini e anziani regalano sorrisi e cadeaux della loro terra ai partecipanti. C’è un piccolo gruppo musicale, il paese è in festa e ci trasmette emozioni davvero uniche.  Riprendiamo la nostra corsa alla volta di Castellammare del Golfo, che prende forma nel buio della notte come una distesa di puntini luminosi. Proseguiamo verso la zona del trapanese e nell’oscurità ci appare all’improvviso il tempio di Segesta, uno squarcio di luce nella notte, maestoso e magnetico nella sua bellezza. Ultima destinazione, Marsala che percorriamo lungo la strada pedonale di mattoni bianchissimi e liscissimi del centro storico. Anche qui ci aspetta una festa e un piccolo dono: una bottiglia di marsala.

Il secondo giorno del Giro di Sicilia

La seconda tappa ci porta nella Sicilia del Sud, a Mazara del Vallo, uno dei principali mercati ittici italiani. Una città incantevole, intrisa di barocco e medio-oriente. E’ tutto da scoprire il dedalo della sua kasbah e il museo (nell’ex chiesa di S.Egidio) che custodisce il “satiro danzante”.  Ma anche le chiese barocche che si affacciano su piccoli vicoli e ci ammaliano con la loro bellezza. Il tour prosegue toccando Campobello di Mazara, il piccolo borgo arroccato di Sambuca di Sicilia, Sciacca (nella suggestiva piazza Scandaliato con le sue palme), Siculiana e Realmonte dove è obbligatorio fermarsi per immortalare in uno scatto la “Scala dei Turchi”, un costone di rocce bianchissime di natura calcarea e argillosa che sembra proprio una scala a picco sul mare.  Avanti verso Porto Empedocle, Agrigento, Palma di Montechiaro, Gela e Caltagirone. Un passaggio, quest’ultimo, di grande suggestione. La località è famosa per le sue tipiche ceramiche artigianali e non poteva mancare un omaggio di questo tipo, una piccola acquasantiera. Di forte impatto la scala al centro della città (datata 1606) con 142 scalini, mirabilmente decorati e arredati con vasi di ceramica dipinti a mano. La tappa termina a Piazza Armerina per una visita nella zona archeologica, un museo a cielo aperto con i suoi templi e le vestigia ancora in ottimo stato tra piante di fichi d’India e ulivi.

Il terzo giorno del Giro di Sicilia

Il terzo giorno ci porta lungo i tornanti dell’Etna, nel centro della Sicilia, passando attraverso Nissoria, Agira e Regalbuto, famosa per i suoi taralli che sono pasticcini dolci e non salati. Il parco dell’Etna è circondato da una vegetazione rigogliosa. Lunghe distese di vigneti, oliveti e frutteti abbracciano il vulcano. Più si sale più il paesaggio si colora di lava nera e detriti fino all’ultimo parcheggio raggiungibile da auto e pulman prima di esplorare la montagna con una seggiovia che conduce ai numerosi percorsi di trekking da scoprire però solo con guide esperte. La discesa dall’Etna è un avvicinamento alla costa orientale dell’isola con foto imperdibili ad Acireale, Aci Trezza e Aci Castello, i luoghi raccontati da Giovanni Verga nei Malavoglia. La via Etnea, che unisce la montagna con il mare, ci conduce direttamente al centro di Catania dove sostiamo per una passeggiata. La fontana dell’Elefante è un’opera munumentale realizzata nel 1700 dall’architetto Giovanni Battisti Vaccarini. È collocata al centro della Piazza del Duomo di Catania. Il suo elemento principale è una statua di basalto nero che raffigura un elefante, chiamato comunemente u Liotru considerato il simbolo della città. Attraverso distese gialle di grano pronto per la mietitutura, concludiamo la giornata passando per Raddusa e Aidone.

Quarto giorno del Giro di Sicilia

L’ultima tappa della nostra cavalcata siciliana prende il via da Enna, precisamente dalla piazza del Castello di Lombardia che domina dall’alto della città, tutta in salita (non propriamente un sollievo per i motori d’antan) la campagna circostante. Da lì raggiungiamo Leonforte, percorrendo una strada che esplode di profumi: siamo circondati da filari di ginestre in fiore e macchia mediterranea che emana fragranze di liquirizia. L’accoglienza a Nicosia è un tripudio. Tutta la cittadinanza aspetta il corteo di auto. In tanti indossano costumi anni ’50, un omaggio alla tradizione motoristica e anche qui non mancano piccoli doni tipici e un buon caffè servito a bordo macchina. Il resto del percorso ci fa scoprire alcuni gioielli come Sperlinga, Gangi, Geraci Siculo e Castelbuono per concludersi a Cefalù. Il suo lungomare e la piazza del Duomo, uno dei siti dell’itineraio arabo-normanno patrimonio dell’Unesco, ci fanno dimenticare la fatica dei tanti chilometri percorsi.

Di questa fantastica esperienza alla guida di un’auto storica rimarranno stampate nella mente tante cartoline: il calore della gente, la bontà dei sapori e dei profumi, la bellezza della natura e della storia che fanno della Sicilia una meta imperdibile, unica, magnetica. E ogni volta che ci si torna, è come sentirsi a casa!

Link utili sul Giro di Sicilia

www.sicilia.cosavedere.net

www.charmingsicily.com

www.viaggisicilia.net

www.girodisicilia.it info@girodisicilia.it

V.C.C. Panormus – Club
Via Sandro Botticelli 15 90144 – Palermo
Tel: +39 091 522090

Pasticceria Cappello
Via Colonna Rotta 68 – Via Nicolò Garzilli 19
90141 Palermo
Tel. +39 091 489601 – 6113769

Ringraziamenti:

Rene’ Photo Collection per le bellissime foto delle auto in corsa
Massimiliano Fioroni e William Thijssen di Old Factory Garage per l’assistenza. Strada Tiberina Sud 10A Perugia

Tel. +39 075 5838151 – www.oldfactorygarage.com

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3 commenti

  • Racconto dettagliato di un evento internazionale che rende partecipi tutti i siciliani per la rievocazione del Giro di Sicilia,quest'anno da record di partecipanti con il contibuto del Ferrari Club Italia
  • la descrizione di palermo  mi ricorda molto quella del giardino dei fiori nel Gattopardo. In Sicilia si ha l'impressione spesso che la vita sia così piena, così tropicale, da eccedere quasi i suoi stessi confini scomponendosi e rinascendo in un ciclo denso come sciroppo