Budapest conserva intatto il fascino della storia: una città imperiale dai trascorsi gloriosi, quelli dell’impero austro-ungarico. La dividono da Vienna appena 200 chilometri con il Danubio blu a fare da collegamento naturale. Il colpo d’occhio è quello di una grande capitale: ampie piazze, grandi viali, palazzi reali. Una città facile da girare a piedi o con la metro, super pulita e ben tenuta. Semplice da raggiungere grazie alle low cost, in particolare l’ungherese Wizz Air che assicura collegamenti giornalieri. E meta perfetta per una fuga invernale all’insegna del benessere.
Budapest è infatti famosa per le sue terme che si trovano all’interno della città, frequentatissime dagli stranieri ma anche dagli stessi ungheresi. Per questo gli stabilimenti sono sempre superaffollati. Consiglio quindi, se ne avete la possibilità, di ritagliare il vostro viaggio a Budapest durante i giorni feriali evitando il fine settimana.

Una premessa: il concetto di terme in Ungheria è molto diverso dal nostro in Italia. Manca completamente l’aspetto luxury: le terme sono un servizio popolare e accessibile a tutti. Di conseguenza le strutture offrono servizi basici. Nella maggior parte dei casi bisogna portare ciabatte e asciugamano. Gli spogliatoi sono poco curati (ma puliti), solo pagando un sovrapprezzo e non ovunque si può avere qualche benefit in più.
Altra piccola riflessione generale sul paese: non aspettatevi grandi sorrisi. Gli ungheresi sono piuttosto scontrosi, non salutano e non sono particolarmente accoglienti negli hotel e nei ristoranti. Sarà il retaggio del passato e dell’occupazione subita dai russi a renderli così respingenti. Ma le bellezze della città riusciranno a compensare questa mancanza di empatia.

Budapest e le terme: quali scegliere
A Budapest sono presenti ben 9 stabilimenti termali. Il più monumentale e centrale è il complesso dei Bagni Széchenyi, nel cuore del parco Városliget vicino alla famosa Piazza degli Eroi. Lo stabilimento prende il nome dal conte ungherese István Széchenyi, scrittore, teorico e politico, considerato uno dei più grandi statisti del paese. La struttura dei bagni risale al 1881, nel 1927 vennero eseguiti lavori di ampliamento con l’aggiunta di vari settori fino a farli diventare tra i più grandi e apprezzati d’Europa.

Dopo la metà del 1960 venne creato il reparto ospedaliero con l’ambulatorio dedicato alla fisioterapia. In questi bagni l’acqua sgorga da due sorgenti a una profondità di circa 1000 metri e ad una temperatura di 76 gradi per poi risalire in superficie intorno ai 40 gradi. Le terme dispongono di 21 piscine, 3 all’aperto e 18 indoor di varie dimensioni e temperature.
L’acqua possiede qualità terapeutiche e contiene una grande quantità di fluoruro, calcio, solfato e acido metaborico, che aiutano a trattare diverse malattie degenerative, problemi alle articolazioni e artrite cronica. Esiste anche una sorgente di acqua minerale potabile indicata per chi soffre di gastrite cronica, reflusso gastrico e problemi alle vie urinarie.

Non mancano vasche idromassaggio per le diverse attività di divertimento e relax. Le temperature delle piscine per il nuoto all’aperto variano dai 26 ai 28 gradi mentre quelle termali sono a 38 gradi. Le tariffe d’ingresso cambiano a seconda dei servizi.
Bisogna portare asciugamano e ciabatte ma pagando una differenza si può avere il kit bagno, una cabina individuale per il cambio e l’accesso all’area relax dove poter consumare un drink e della frutta. Essendo una delle attrazioni preferite dai turisti e dai locali, consiglio di raggiungerla con anticipo, meglio se durante i giorni feriali. https://www.budapest.org/terme-budapest/bagni-termali-szechenyi/

Riguardo agli altri stabilimenti eviterei Gellert: pur essendo un impianto monumentale e di vecchia tradizione, le terme sono malmesse, maltenute e con poche vasche funzionanti. Ero andata per acquistare il biglietto ma ho rinunciato.
Basta leggere le ultime recensioni di chi ci è stato. In alternativa sempre nella zona di Buda, dall’altra parte del ponte e a poche centinaia di metri dai Bagni Gellert ci sono le Terme Rudas, la cui prima costruzione risale alla seconda metà del 1300, durante l’occupazione dell’impero Ottomano. Nel corso degli anni hanno subito molte ristrutturazioni (l’ultima nel 2014) ma in alcune parti mantengono elementi originari rendendo unico questo complesso per il contrasto tra struttura antica e moderna.

Usate anche come ambientazione di film (tra cui Danko interpretato da Arnold Schwarzenegger), le acque di Rudas sono ricche di idrogeno, calcio, magnesio, solfato e carbonato, ideali per contrastare patologie degenerative come l’artrite cronica. Da non perdere la piccola vasca sul tetto dell’edificio con vista sul Danubio. Unico neo: sono aperte a uomini e donne separatamente, solo in alcuni giorni gli ingressi sono misti. Quindi prima di andare verificate questa possibilità.

L’altra alternativa sono le Terme Lukacs, più raccolte e meno conosciute, frequentate soprattutto dai locali. Sicuramente più convenienti ma con meno servizi interni. Attive già nel Medioevo, furono costruite accanto ai monasteri per curare le persone malate.
Poi diventarono mulini a vento per macinare semi. E nel 1884 tornarono ad essere un centro termale a cui fu affiancato nel 1979 un ospedale. Effettivamente quando si entra sembra di essere in una struttura medica, tuttavia il complesso ha mantenuto la sua bellezza originale.
Le acque termali oscillano dai 21° ai 49° e sono famose per la cura di infiammazioni croniche della spina dorsale, artriti e malattie reumatiche oltre ai trattamenti a base di fanghi. L’acqua minerale da bere sembra avere effetti miracolosi su stomaco e intestino www.budapest.org/terme-budapest/bagni-termali-lukacs/

Budapest: cose da fare e vedere
In rapida carrellata ecco una serie di attività e cose da vedere in città dopo aver dedicato due mezze giornate alle terme.
Una crociera notturna sul Danubio con aperitivo. Senz’altro un modo originale e tutto sommato veloce di scoprire la città e i suoi monumentali edifici da una prospettiva assolutamente affascinante, se non avete tempo sufficiente per girarli a piedi.
Esistono svariate compagnie di navigazione: io ho scelto Legenda Cruise perché ha barche nuove, grandi, coperte e con il tetto trasparente. La crociera dura un’oretta: viene fornita un’audioguida in lingua italiana e servito un aperitivo. Durante il giro si osservano gli edifici più iconici illuminati di Buda e Pest, dal Castello, al Palazzo del Parlamento, al Ponte delle Catene, alla Chiesa di Mattia dove venne incoronata la Principessa Sissi. https://legenda.hu/it

Una visita guidata del Teatro dell’Opera, gioiello architettonico costruito in stile neo-rinascimentale inaugurato nel 1884 con 1300 posti a sedere. La visita prevede un passaggio in platea, nel foyer e nelle zone riservate agli ospiti esclusivi. Il giro si conclude con la performance di due cantanti d’opera sulla monumentale scalinata del teatro. I biglietti sono acquistabili online o direttamente in biglietteria. Alcune visite possono essere in lingua italiana, altrimenti in inglese. https://www.opera.hu/en/about-us/guided-tours

Aperitivo in uno dei famosi Ruin Bar presenti in città, i cosiddetti bar in rovina, locali dove bere o mangiare qualcosa all’interno di edifici abbandonati e ormai in disuso. Alcuni abitanti hanno avuto l’idea di occupare queste strutture, metterle in sicurezza e trasformarle in bar o pub dove ritrovarsi a bere e organizzare eventi. Ex fabbriche, palazzi e stabili sono stati ristrutturati con creatività e arredati con materiali di seconda mano.
Oggi sono una delle attrazioni di Budapest: il più conosciuto è Szimpla Kert. Quando si varca l’ingresso si entra in un labirinto di locali e localini colorati e accoglienti. Dalla sua apertura ha accolto oltre duemila concerti dal vivo ed esibizioni teatrali, mentre nel cortile centrale viene allestito un mercatino con bancarelle che vendono oggetti vintage. Al piano superiore si trovano i ristoranti che propongono piatti di cucina locale e vegetariani. La domenica mattina c’è il brunch e nel cortile un mercato agricolo di prodotti locali. https://szimpla.hu/


La Basilica di Santo Stefano è una chiesa cattolica nel centro di Budapest. In un primo momento doveva essere intitolata a San Leopoldo, patrono d’Austria, ma all’ultimo vennero cambiati i piani e la basilica fu consacrata a Stefano, primo re d’Ungheria, la cui presunta mano destra si trova nel reliquiario della basilica. Oggi è la terza chiesa più grande del paese e insieme al Palazzo del Parlamento ungherese, con i suoi 96 metri, è uno dei due edifici più alti di Budapest.
Una parità che simboleggiava ai tempi anche l’uguaglianza fra potere laico e potere religioso. La chiesa venne completata nel 1905 dopo 54 anni di lavori. Lo stile architettonico è neoclassico con una pianta a croce greca. La facciata si contraddistingue per due grandi campanili. I visitatori possono accedere alla cupola con ascensori o salendo a piedi 364 scalini e godere di una vista a 360° sulla città. Nel periodo natalizio la piazza di fronte all’ingresso della Basilica ospita uno dei mercatini più caratteristici.

Consiglio una visita, per chi ha interessi musicali, alla casa-museo di Franz Liszt, un appartamento in un edificio rinascimentale progettato da Adolf Lang nel 1877, dove il compositore visse gli ultimi anni di vita. Qui continuò ad insegnare, comporre ed esercitarsi con pianoforti creati appositamente per lui. Sono solo 3 stanze ma dense di oggetti, mobili, spartiti e strumenti originali e personali del maestro. Nella sala musicale situata accanto all’appartamento il sabato si organizzano concerti matinée per i visitatori.

Passeggiando per il centro della città e il quartiere ebraico noterete diversi murales. E’ così che alcune facciate degli edifici più fatiscenti sono state rinnovate. La maggior parte è dipinta dal collettivo locale Neopaint Work, ma si possono trovare anche contributi di artisti stranieri. Un’ideale passeggiata di 4-5 km potrebbe partire da Király utca, il centro della vita notturna di Budapest.


Dietro l’angolo inizia Rumbach Sebestyén utca, dove si trovano tre dei più famosi murales di Budapest: un’omaggio all’imperatrice Elisabetta (Sissi), dipinta in varie sfumature di viola, il suo colore preferito. Poco più avanti l’enorme murale realizzato con 400 litri di colore che ritrae la squadra d’oro dell’Ungheria vittoriosa nel 1953 sull’Inghilterra con lo storico risultato di 6 a 3.

Di fronte un altro simbolo dell’Ungheria, il cubo di Rubik, inventato dall’ungherese Ernő Rubik. Dob utca è un’altra strada ricca di street art. Nella galleria di Gozsdu, appare un po’ nascosto il murale su commissione dipinto in occasione della giornata mondiale dei rifugiati del 2014.
L’opera ritrae una ragazza pakistana, un simbolo per tutte le famiglie distrutte a causa della guerra. Purtroppo molti dei murales più grandi si stanno deteriorando. Come quello famoso al numero 48 di Dob utca che ritrae realisticamente un negozio di frutta e verdura e una donna all’ingresso.


Altro must il New York Café situato in centro città, uno dei locali storici di Budapest, conosciuto oggi con il nome di Boscolo Budapest perché integrato nell’omonimo hotel. Costruito tra il 1891 e il 1895 in uno stile eclettico-italiano-rinascimentale con tocchi gotici ha un salone monumentale.
E’ obbligatoria la prenotazione o in alternativa fare la fila fuori, ma se non volete trattenervi per assaggiare la celebre cioccolata calda (non propriamente economica) e limitarvi solo a qualche scatto, entrate semplicemente dall’hotel dove potete ammirare dall’alto tutta la sala nella sua magnificenza.
Al New York Café si riunivano i personaggi più prestigiosi della vita culturale di Budapest, artisti, scrittori e editori. Considerata un tempo la più bella sala da caffè al mondo, dopo la Seconda Guerra Mondiale cadde in rovina ma dal 2006 i nuovi proprietari del locale hanno fatto numerosi sforzi per riconquistare la vecchia patina e il suo originale splendore. https://newyorkcafe.hu/

Budapest: dove alloggiare
Alice Hotel è un 4 stelle su Andrassy Street con camere nuove, confortevoli e ben arredate. L’hotel è poco fuori dal centro ma dista appena qualche minuto a piedi dalle principali attrazioni, comprese le terme Széchenyi. https://alicehotel.hu/hu/fooldal/


Stories Hotel è un boutique hotel delizioso che mi ha colpito durante la passeggiata nel centro storico. E’ in posizione centrale, nel cuore della movida. https://www.storiesbudapest.com/

Budapest: dove mangiare
Tati è un ristorante moderno dove gustare specialità tipiche ma rivisitate come il gulasch, davvero ottimo e soprattutto non pesante.


Szlaletly è da poco entrato nella guida Michelin dell’Ungheria e propone ricette contemporanee così come Hadiq a Buda (stessa proprietà di Szlaletly). Molto trendy, anche per il pranzo, il Twentysix a Pest. Si trova all’interno di una corte verdeggiante, nello stesso stabile dello Stories Hotel.


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