Lodz: viaggio in Polonia alla scoperta della capitale della creatività e dell’allegria

Scritto da  Laura & Valentina  in 

Lodz: ci sono  viaggi su cui si nutrono grandi aspettative ma poi deludono. E viaggi dai quali si rientra entusiasti. E’ il caso della Polonia, un paese che ancora non conoscevamo e dove torneremo di nuovo per scoprire altre perle.

L’itinerario proposto dall’Ente del Turismo polacco ha avuto come destinazione Lodz in occasione del “Light Move Festival”, il Festival delle Luci (http://lmf.com.pl/) che si svolge ogni anno dal 2011 nell’ultimo weekend di settembre lungo le strade della città. Un evento corale, un tripudio di luci e suoni con video-mapping sugli edifici davvero spettacolari. Confessiamo la  nostra scarsa conoscenza verso questa meta ma già solo documentandoci sul web abbiamo capito che si trattava di una chicca.

Lodz

Lodz, un passato di città industriale

Lodz  (la pronuncia esatta è Uuch e significa “nave”) si trova ad un’ora e mezzo a sud di Varsavia. E’ considerata la Manchester polacca, terza città della Polonia dal passato interamente industriale, ha un tessuto urbanistico fatto di ex fabbriche manifatturiere oggi riqualificate. Vere e proprie città nelle città, dal tipico rivestimento a mattoncini rossi, immerse nel verde. Lodz sta crescendo alla velocità della luce. L’ufficio turistico è nato solo due anni fa per promuovere una città diventata ormai la nuova meta culturale, del design, del cinema e della creatività, in grado di competere in bellezza e originalità con Varsavia, Cracovia, Breslavia.

Consigliamo di affidarvi a una guida. A condurci nel nostro bel giro Krysztof Olkusz, che parla benissimo l’inglese e ci ha raccontato in modo ironicamente istrionico gli angoli più interessanti della sua città (cell. +48 666 084 076).

Lodz: cosa vedere

Abbiamo iniziato visitando il Museo sotterraneo “Inner Tube”, uno dei più insoliti in Polonia, nascosto sotto Piazza Wolności. Vi si accede da un cancello a soffietto e una scala a chiocciola. Rappresenta una parte del sistema fognario sotterraneo progettato agli inizi XX secolo, oggi dismesso. Un tunnel circolare illuminato, rivestito di mattoncini rossi, lungo 142 metri, dove un tempo scorreva l’acqua. Un piccolo esempio di come doveva essere la rete dei canali sotterranei di Lodz, estesa per ben 4 mila chilometri! Oggi è un museo con immagini fotografiche dell’epoca in bianco e nero.   www.muzeum-lodz.pl

Lodz è anche  la città della moda e dello shopping, eredità di un passato dove era fiorente l’industria tessile. Piotrkowska è la strada pedonale più lunga d’ Europa, oltre 4 chilometri, con una scelta infinita di negozi, pub, caffè e ristoranti. Ma la vera attrazione sono gli edifici eclettici e liberty, restaurati alla perfezione o talvolta decadenti con i cortili annessi. Alcuni hanno una storia affascinante da raccontare. Come il “Passaggio di Rosa”, che apparteneva ad un vecchio hotel, oggi abitazione privata. Rosa era una bimba affetta da una grave malattia agli occhi. Sua madre, Joanna Rajkowska, artista, decise di tappezzare le pareti degli edifici lungo il passaggio per ricreare l’effetto ottico del mondo, come lo vedeva la figlia: frammentato. Un mosaico nel quale si percepiscono silhouette di rose, proprio come il nome della protagonista.

Lodz è anche la città del cinema polacco tanto da essere soprannominata “HollyŁódź”. Qui si trova la Scuola Statale di Cinema, Televisione e Teatro, dove si sono formati registi e attori conosciuti in tutto il mondo, come Roman Polansky, Krzysztof Kieślowski, Krzysztof Zanussi. Sempre su via Piotrkowska, è ben visibile la “walk of fame” polacca che, come l’Hollywood Boulevard di Los Angeles, è decorata con stelle in bronzo e impressi i nomi di personaggi celebri del cinema polacco (www.ulicapiotrkowska.pl).

Lodz: i siti industriali recuperati

Di grande interesse sono i vecchi siti industriali, abbandonati dopo la caduta del muro di Berlino e brillantemente recuperati. Księży Młyn è un complesso residenziale e industriale ben conservato fondato nel XIX secolo dal più ricco industriale di Lodz. È una città aziendale all’interno della città, composta da fabbriche, case a schiera per i lavoratori, negozi, una scuola, due ospedali, una caserma dei pompieri e impianti di benzina. Il complesso è iscritto nel registro dei monumenti. Come lo è anche Manufaktura, uno dei simboli di Lodz. Era la fabbrica più estesa della città, 27 ettari, chiusa negli anni Novanta, restaurata e inaugurata nel 2006. Oggi è una moderna struttura commerciale, una delle più grandi in Europa, una città nella città, con 250 negozi, ristoranti, fontane, una ruota panoramica, giochi di luce, cinema, luoghi di intrattenimento e cultura con una piazza enorme diventata il punto d’incontro per i cittadini. Qui ha sede l’MS2, il nuovo Museo d’Arte contemporanea (www.msl.org.pl) che ospita importanti collezioni del XX e XXI secolo e il Museum of the Factory, tra le fabbriche di cotone più importanti in Polonia risalente al 1872, dove si può vedere ancora il funzionamento dei vecchi telai meccanici.

www.manufaktura.com

Altro centro post-industriale dal tipico rivestimento a cortina rosso è l’EC1, sede della centrale a carbone che forniva energia a tutta Lodzcostruita nel 1907. E’ possibile visitare gli impianti all’interno del Museo della Tecnologia e della Scienza, inaugurato nel 2018, attraverso un percorso interattivo molto interessante. Si tratta di strutture di fresca apertura, musei nuovi di zecca come anche il modernissimo Planetario, a cui se ne aggiungeranno presto altri. Nel 2020 è prevista l’apertura del The National Film Center diretto da David Linch.

Lods: la street art

In una città post-industriale non poteva mancare la street art. A Lodz i murales sono spesso di grande formato e stanno cambiando il volto della città. Se ne contano finora una settantina. Molti sono stati realizzati durante il festival Urban Forms Gallery che è tra i cinque principali festival di arte di strada del mondo. Di grande impatto quello entrato nel guinness dei primati per essere uno dei più grandi al mondo. Si trova a metà circa di via Piotrkowska e raffigura la città di Lodz con i suoi simboli tra cui una grande barca la cui traduzione in polacco è appunto Lodz. Sempre sulla strada principale c’è il distretto hipster di Lodz, chiamato OFF, un luogo in cui cultura metropolitana, arte e buona cucina si fondono. Tra i numerosi murales segnaliamo quello che porta la firma dello street artist brasiliano Kobra che ritrae come un caleideoscopio di colori Artur Rubistein, uno dei più importanti pianisti della storia, originario di Lodz che fa una smorfia al teatro Philarmonia a lui intitolato, distante poche decine di metri dal graffito. La figura di Artur Rubistein, che era anche un uomo di grande humor, è ricorrente. E’ una delle personalità che hanno fatto la storia della città. Lo incontriamo lungo via Piotrkowska, immortalato in una statua di bronzo, seduto al pianoforte con tanto di spartito, di fronte alla casa in cui è vissuto prima di trasferirsi negli Stati Uniti. E lo ritroviamo in una sezione del Museo Poznański, il Museo della città di Lodz voluto dall’industriale tessile proprietario del complesso Manufaktura. L’uomo, ricchissimo, finanziò la costruzione di un palazzo che rappresentasse tutti gli stili: liberty, classico, rinascimentale, testimonianza delle persone più importanti della città. La moglie di Rubinstein decise di donare al museo le memorabilia del marito, un pezzo di storia della cultura musicale che per gli appassionati del genere è una vera scoperta.

Lodz: come arrivare

Dall’Italia con voli Alitalia e Wizz Air che collegano Milano e Roma a Varsavia. Poi con il treno Intercity dalla capitale si raggiunge Lodz in un’ora e mezzo.


Lodz: dove dormire

Tobaco Hotel è un’ex fabbrica di tabacco. Nelle stanze sono ancora visibili i rivestimenti a mattoncini rossi alternati a intonaco. All’interno l’omonimo ristorante aperto anche a clienti esterni.


Lodz: dove mangiare

Galicja, ristorante tipico dagli arredi deliziosi. Si trova nel complesso Manufaktura.
Gargoly è un altro ristorante tipico lungo via Piotrkowska. Consigliate le zuppe e i dumpling chiamati anche pierogi in polacco, ravioli ripieni di verdure o carne.

Lodz: come muoversi

In taxi o più economicamente in tram. Si può acquistare il biglietto con carta di credito direttamente sul mezzo. Merita una visita anche la stazione di Lodz dall’architettura avveniristica.

www.lodz.travel
www.polonia.travel

Ti è piaciuto Lodz: viaggio in Polonia alla scoperta della capitale della creatività e dell’allegria? Leggi anche: 

Varsavia: mezza giornata nella capitale polacca
Basilea: metropoli in miniatura e capitale culturale della Svizzera
Tromso e la Norvegia: a caccia dell’aurora boreale

Tags:

Non ci sono ancora commenti