Street art romana: il Museo Condominiale di Tor Marancia (2021)

Scritto da  Laura & Valentina  in 

Con la chiusura dei musei è scattata la voglia di scoprire meglio i capolavori di arte urbana sparsi nelle nostre città. La street art è uno dei temi da coltivare in questo periodo. Desideriamo quindi inaugurare una nuova sezione del blog dedicata ai progetti di urban art di cui vi parleremo sempre più spesso nei mesi a venire.

Ci imbattiamo in questa forma di arte metropolitana dai centri storici alle periferie. Un’arte fruibile solo all’aperto e totalmente gratuita. Due condizioni che la rendono particolarmente accessibile anche per chi non ha dimestichezza con il mondo dell’arte. Ovunque andiamo in Italia e nel mondo siamo sempre alla ricerca di qualche bella tavolozza urbana da proporvi, forse  tralasciando la ricchezza che in questo campo offre una città come Roma. E proprio da quella che viene considerata la capitale europea della street art che vogliamo partire per suggerirvi alcune location super instagrammabili dense di significati sociali e in molti casi di grande valore artistico. Seguiteci!

Street art - Museo Condominiale Tor Marancia
Museo Condominiale Tor Marancia

Street art: Museo Condominiale di Tor Marancia

Nella zona sud di Roma tra la Garbatella e l’Eur si trova la borgata di Tor Marancia dove dal 2015 alcuni street artist di fama internazionale si sono radunati per dare vita al Museo Condominiale di Tor Marancia. Si entra nel comprensorio liberamente e si incontrano uno dopo l’altro come attraversando le sale di un’esposizione diffusa 22 murales dipinti da altrettanti artisti di 4 continenti sulle facciate di 11 palazzine popolari, un piccolo borgo urbano risalente al 1947 e abitato da circa 500 famiglie.

Big City Life è il nome del progetto firmato dal curatore e gallerista Stefano Antonelli e dall’associazione culturale 999Contemporary con il supporto delle istituzioni. Big City Life ha partecipato tra l’altro anche alla 15ª edizione della Biennale di Venezia come lavoro sulla riqualificazione urbana, sociale e culturale. Il progetto ha inoltre coinvolto attivamente i residenti attraverso la realizzazione di laboratori artistici e workshop durante la creazione delle opere, superando così la semplice funzione estetica.

www.bigcitylife.it

Street art - Pantonio | Ponentino Romano
Pantonio: ponentino romano

Al numero 63 di viale Tor Marancia si ha davvero la sensazione di entrare in un museo a cielo aperto. Fuori, visibili già dalla strada si trovano alcune opere che catalizzano lo sguardo. E una volta entrati si passeggia all’interno di un allestimento. Dai murales più classicheggianti a quelli più astratti o naturalistici, a quelli simbolici o ispirati a fatti realmente accaduti. Sono tutti coloratissimi e di grande effetto nella loro maestosità frontale. Ma resterete affascinati anche dalle prospettive che i vostri obiettivi potranno cogliere.

Nel Museo Condominiale di Tor Marancia sono esposti murales di artisti già famosi all’epoca della realizzazione ma la cui popolarità è esplosa negli ultimi anni come il portoghese Villas e il filippino Jerico.  L’intero progetto ha avuto una sua gestazione produttiva: gli artisti hanno preparato una serie di bozzetti che sono stati sottoposti al giudizio e alla scelta delle famiglie di ogni palazzo. Ogni opera è il frutto di negoziazioni e accordi reciproci. Il tempo medio di realizzazione di ogni murale è stato di tre o quattro giorni, nel giro di un paio di mesi  il comprensorio ha acquistato il suo nuovo volto.

Street art - Museo Condominiale Tor Marancia
Museo Condominiale di Tor Marancia

Street art: i murales di Tor Marancia

Ogni murale ha una sua storia e noi vogliamo raccontarvela. Alcuni parlano dei residenti del borgo urbano come la mano di Elisabetta ritratta da Philippe Baudelocque, fatta senza sapere che di lì a pochi anni di distanza quella sarebbe stata l’unica memoria su cui avrebbe potuto contare la donna oggi affetta da Alzheimer.

Oppure c’è il caso dell’opera di Lek & Sowat che hanno dipinto su una facciata la scritta Veni, vidi, Vinci. Originariamente doveva essere un omaggio a Leonardo da Vinci fatto da due artisti stranieri in Italia. Poi però è diventato un incitamento per Andrea, un ragazzo disabile che vive senza ascensore nello stesso edificio. Oggi in quel palazzo è stato montato un ascensore esterno.

Street art - Lek & Sowat: Veni, Vidi, Vinci
Lek & Sowat: Veni, Vidi, Vinci

Mr Klevra, famoso per le sue Madonne di stampo bizantino, sceglie di dipingere un grande volto, la mamma che abbraccia e cura il suo bambino (Nostra Signora di Shanghai). Una metafora tra Roma e la borgata. Diamond è il protagonista di un originale murale in stile art nouveau che ritrae una donna con in mano un diamante dal titolo Hic sunt Adamantes, ad indicare luoghi impervi da esplorare.

Street art - Diamond: Hic sunt Adamantes
Diamond: Hic sunt Adamantes

Lo street artist Gaia firma la sua facciata con un dipinto metafisico. Tutto è sospeso, un grande arancio a forma di palloncino vola nel cielo blu tra le nuvole sotto lo sguardo immobile di un volto marmoreo. Di ispirazione orientale è il lavoro del filippino Jerico che si rifà con la sua Blossom House ad una delle immagini più iconiche del Rinascimento: la creazione di Adamo di Michelangelo dove è intuibile la reminescenza della Cappella Sistina. Ma al posto degli angeli scivolano fiori di ciliegio giapponese fra le due mani.

Street art - Jerico: Blossom House
Jerico: Blossom House

Dai colori accesi e forme geometriche è il lavoro dell’australiano Raka che dipinge un profilo di donna e della frutta: Still Life è una natura morta contemporanea. Un vortice di segni blu e gialli soffiati dal vento movimentano la facciata della palazzina firmata Moneyless. Mentre incastri di forme dai toni freddi che ricordano il suprematismo di Malevich sono il soggetto del tedesco Clememes Behr. Tra i nostri preferiti c’è quello di Alberonero, un arcobaleno di quadrati colorati che sembrano piovere dall’alto.

Street art - Alberonero
Alberonero

L’Assolo di Danilo Bucchi raffigura il volto malinconico di una donna, appena abbozzato, con alla base delle scarpette rosse. Un murale di denuncia contro i femminicidi e la violenza sulle donne. Il Dio Sole pagano di colore rosso ruota sulla facciata di Domenico Romeo, un auspicio di speranza per la rinascita della borgata.

Talking like a Waterfall è un murale molto curioso che ha preso spunto dalla conversazione tra due inquiline affacciate alla finestra, reinterpretata come una cascata di parole colorate dall’artista tedesco SatOne. Si ispira al caratteristico ponentino romano l’opera di Pantonio con animali di fantasia che fluttuano leggiadri tra le finestre della facciata sospinti dal tiepido vento. Il duo Best Ever ritrae un abbraccio futuristico dalla forma piramidale visibile anche dalla strada.

Street art - Best Ever, abbraccio futuristico
Best Ever, abbraccio futuristico

Dallo stesso punto di vista si ammira Io sarò di Guido Van Helten. Un ritratto evanescente preso da una foto d’archivio che raffigura una ragazza in cerca di nuova dimora. Visibile dall’esterno del comprensorio c’è anche il murale di Vihls: un grande occhio spalancato che osserva, realizzato attraverso la tecnica dello stencil e sottraendo l’intonaco con un trapano per far emergere la figura.

Street art - Guido Van Helten, ritratto di ragazza
Guido Van Helten, ritratto di ragazza

Di tutte le opere presenti a Tor Marancia, una in particolare, realizzata dall’artista francese Seth, è di grande impatto, anch’essa visibile dalla strada. Si intitola il Bambino Redentore e racconta la storia vera di Luca, nato proprio in quel palazzo e morto dopo un incidente avvenuto mentre giocava a calcio.

Luca sembra rivivere attraverso questo murale con la sua fantasia, le sue aspirazioni e tutti i sogni di un futuro ancora roseo davanti a sé. Gradino dopo gradino il bambino risale in alto, da dove può scorgere un quartiere che oggi è un tripudio di colori. E’ il Bambino Redentore la cui morte rappresenta la salvezza per i suoi coetanei che ora possono crescere e vivere in un luogo migliore.

Street art - Seth: il Bambino Redentore
Seth: il Bambino Redentore

All’esterno del condominio si trova l’opera-pilota del progetto Big City Life realizzata da Franco Fasoli dal titolo Il peso della storia. Due lottatori, uno argentino e l’altro italiano combattono e si difendono a vicenda, in segno di amicizia tra i due paesi. Più defilato troviamo il murale con la scritta Welcome to Shanghai dell’artista Caratoes: una maschera cinese con in mano la lupa romana. Shanghai è il nome con cui gli abitanti del posto hanno chiamano la zona detta anche la Chinatown romana. E’ da qui che si entra per iniziare un viaggio nella creatività oltre i confini. Anche voi siete i benvenuti!

Street art - Caratoes: Welcome to Shanghai
Caratoes: Welcome to Shanghai

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