Una premessa: soggiornare al Somatheeram Ayurveda Village può produrre due stati d’animo opposti. Da una parte gioia immensa e una grande sensazione di benessere per un ogni attimo trascorso in questo piccolo paradiso affacciato sul mare. Dall’altra, al momento della partenza, profonda tristezza perché una volta tornati a casa ci mancheranno la dolcezza, la cura, la pace e la bellezza che in questo angolo di India sono l’essenza dell’accoglienza e in generale della vita quotidiana.
Non c’è finzione, tutto si svolge con naturalezza e semplicità e anche se a volte è difficile capirsi (l’inglese parlato dagli indiani è piuttosto incomprensibile) il sorriso e la gentilezza sono la chiave migliore di comunicazione.

Somatheeram Ayurveda Village
Il Villaggio dista 21 chilometri dall’aeroporto internazionale di Trivandrum, per l’esattezza si trova a Kovalam, località sul mare con una spiaggia amplissima e immense distese di palme. Appena dentro la struttura si è subito catapultati in un’altra dimensione.

L’edificio principale, che ospita al piano terra la reception, al primo piano il ristorante e al secondo la sala yoga, ricorda gli antichi palazzi coloniali dei maraja con i tetti in laterizi e legno intagliato: soffitti alti, grandi giare in terracotta ricolme di fiori galleggianti nell’acqua, statue, dipinti, sofà tradizionali, dettagli di gusto esotico, sedie a dondolo, scale maestose, spazi aperti sulla vegetazione esterna. Ci si sente sempre dentro la natura, potente come quella che domina durante la stagione dei monsoni, così esplosiva e piena di colore.

Il Somatheeram Ayurveda Village è una clinica ayurvedica certificata con medici e personale specializzato. Insignito per ben cinque volte India’s Best Ayurveda resort e sei volte State’s Best Ayurvedic Resort, rispettivamente dal governo indiano e da quello del Kerala, ha avuto molti riconoscimenti anche a livello internazionale. Non si ha mai la sensazione di essere in un presidio medico.
L’intuizione del fondatore Baby Mathew, imprenditore illuminato attivo in vari settori, comprese le televisioni (possiede uno dei canali più importanti del Kerala) è stata quella di dare la veste di resort, con tutti i confort di un hotel di lusso a un centro medico. L’altra idea vincente: inserire tutto il percorso di cura in un contesto naturalistico idilliaco per rendere il soggiorno una vera vacanza e con servizi di livello.

E’ possibile mangiare, fare yoga o usare la piscina anche nelle altre due strutture del gruppo che distano pochi minuti a piedi o in macchina dal Villaggio, il primo a essere costruito nel lontano 1995. A seguire nel 1999 nacque il Manaltheeram con un affaccio spettacolare sul mare raggiungibile via spiaggia o con navette gratuite.

L’Ayursoma è l’ultimo hotel in ordine di tempo, inaugurato nel 2019, raggiungibile con un ascensore dal Somatheeram Village.

Tutte e tre le realtà dispongono di piscina, spiaggia privata con lettini e asciugamani. Il mare è un punto di forza e contribuisce all’atmosfera del luogo ma è piuttosto ostile per fare bagni protetti.
https://manaltheeram.com/ https://ayursoma.org/

Somatheeram Ayurveda Village: le sistemazioni
La struttura è un villaggio diffuso all’interno di un giardino rigoglioso. Ogni singola unità, che sia un garden cottage o una suite, hanno il tetto a spiovente in legno, mobili in stile coloniale, letti con zanzariere e bagni ampi. Viene fornita acqua da bere microfiltrata ogni giorno e prodotti per la cura del corpo.
Si tratta di stanze davvero comode e adatte per lunghi soggiorni, provviste di ogni necessità. C’è anche un dehors con poltroncine di vimini e amache individuali. Il tutto immerso nel verde e nei fiori con un buon livello di privacy. Gli unici rumori sono quelli degli uccelli che popolano la proprietà, del mare o della pioggia quando cambia il tempo.

Il villaggio ha un ristorante dove si consumano i 3 pasti giornalieri, tutti a buffet e a base di ottima cucina vegetariana, con una ricca scelta di pietanze ben illustrate e consigliate anche da un medico sempre presente in sala.
Bere appena seduta al tavolo la loro herbal water tiepida (un vero toccasana per lo stomaco) è diventata un’abitudine irrinunciabile: un composto di una trentina di erbe medicinali prodotte in loco acquistabile nella farmacia del villaggio da riportare come “sano” souvenir.

Il trattamento Renjuvenation
Il periodo migliore per le cure ayurvediche è tra maggio e luglio, in coincidenza con l’avvio della stagione monsonica. Tra l’altro i prezzi del soggiorno e del volo sono decisamente più bassi. Ogni protocollo che si sceglie di fare (7, 14 o 21 giorni) è preceduto da una visita medica accurata in si segnalano i propri problemi fisici.
Il medico decide il percorso e i trattamenti più adatti in base ai giorni e al tipo di patologie. Inoltre fornisce al paziente-cliente farmaci naturali da assumere durante il soggiorno. Nel mio caso uno sciroppo per favorire il riposo e pasticche per la digestione.


Inoltre definisce a quale categoria delle tre previste dalla medicina ayurvedica si appartiene. E’ un aspetto molto importante perché implica anche una serie di cibi da scartare. Io sono Vatha-Pitha e ho dovuto evitare gli alimenti classificati Kapha. Nel paragrafo che segue troverete una breve guida ai principi della medicina ayurvedica.

Durante il soggiorno al Somatheeram Village ho fatto il percorso denominato Renjuvenation di una settimana. Ogni giorno è previsto un briefing di controllo in cui si riferiscono al medico andamento delle funzioni intestinali, problemi di sonno ed eventuali altri disturbi.
Segue poi la sessione di 2 ore di trattamenti molto intensi effettuati a 4 mani da due terapiste donne (gli uomini trattano invece solo uomini). Le operatrici sono sempre le stesse per tutta la durata del soggiorno, un aspetto molto importante perchè si riesce a stabilire un rapporto di fiducia e continuità.
Ho sperimentato massaggi davvero speciali e di grande efficacia, mai fatti prima come il celebre Shirodhara, che consiste in una colata di olio caldo sulla fronte per placare le ansie e donare tranquillità. Vengono utilizzati 2 litri di olio di cocco usati in due diverse sedute sullo stesso paziente.


Ogni sessione è preceduta da una breve preghiera recitata dalla terapista, un momento intimo che crea subito un’atmosfera di serenità.
Si inizia seduti con un massaggio su testa, spalle e collo con copiose quantità di olio medicato. Poi si passa sul lettino ayurvedico per il massaggio a 4 mani che prevede non solo il passaggio frontale e posteriore ma entrambi le pose laterali. Il tutto accompagnato da quantità importanti di olio.
Nel mio caso è stato prescritto anche il Chakavastra, una sorta di ciambella preparata al momento dalla terapista con farina e acqua che viene poggiata sulla pancia, riempita di olio caldo e lasciata in posa per circa mezz’ora. Serve a curare la pancia gonfia e in generale i problemi di digestione.

Ho fatto anche il Podikizhi (un massaggio con sacchetti ripieni di erbe dall’effetto esfoliante sul corpo), la riflessologia plantare, il massaggio con i piedi e lo Ksheeradhara, un bagno di latte con erbe medicinali.
Sdraiata sul lettino a diretto contatto con il legno le operatrici versano in modo sincronizzato con piccoli bricchi di ottone latte caldo su tutto il corpo (circa 5 litri) donando una sensazione di grande sollievo. La sessione giornaliera prevede anche un massaggio al viso e l’applicazione di una maschera, ogni giorno diversa. Il corpo e la testa sono totalmente ricoperti d’olio.
Ci si riveste con un grembiule verde (sempre pulito) e i capelli raccolti in un turbante di garza di cotone. Una gradevole noce di cocco con la sua acqua dissetante conclude l’intero rito. Il corpo deve rimanere in posa con l’olio per un’ora, poi si può fare la doccia completa.

Da quando sono arrivata in India non ho mai usato creme per viso e corpo. L’efficacia dei prodotti e il clima pre-monsonico, molto umido, hanno donato un’idratazione naturale alla pelle.
L’intero protocollo comprende meditazione e yoga quotidiani con i numerosi insegnanti messi a disposizione dalla struttura.
La yoga hall del Villaggio è molto suggestiva, ventilata e con il suono del mare in sottofondo. Molto importante la dieta da seguire, solo vegetariana. È vietato il consumo di alcol mentre è consigliato bere acqua a temperatura ambiente, herbal water e succhi di frutta naturali.

Chi ama “bere” perderà ogni desiderio di farlo durante il trattamento e anche quando si tornerà alla vita normale il consumo di alcol (vino e superalcolici) subirà una sostanziale riduzione. E’ uno dei tanti lasciti benefici di questa esperienza straordinaria, oltre al desiderio di ritagliarsi 20 minuti ogni mattina al risveglio per fare meditazione.
Al Somatheeram Village non esiste il concetto di extra: la tariffa che si paga è all inclusive e nessuno cercherà di proporvi bevande o altro non contemplati nel protocollo da seguire.

I principi della medicina ayurvedica
Parole come dosha, shirodhara o panchakarma sono i termini forse più conosciuti dell’Ayurveda, nato oltre 5 mila anni fa e ancora oggi largamente praticato, specialmente nel Kerala. Il termine Ayurveda deriva dal sanscrito “Ayur” che significa vita e “Veda” conoscenza. Insieme descrivono una filosofia e un sistema medico che mirano a preservare la salute e prevenire le malattie attraverso l’armonia tra corpo, mente, spirito e ambiente.

Alla base della medicina ayurvedica c’è la teoria dei tre dosha: energie vitali, risultato della combinazione dei cinque elementi della natura (etere, aria, fuoco, acqua e terra).
Ogni individuo nasce con un mix specifico dei dosha: Vatha (aria e spazio) governa il movimento, la respirazione, la circolazione e il sistema nervoso. Una persona Vata è creativa, veloce nel pensiero e leggera, ma può soffrire di ansia, secchezza e insonnia quando è in squilibrio.

Pitha (fuoco e acqua) regola la digestione, il metabolismo e la temperatura corporea. Chi ha una predominanza Pitha è deciso, intelligente, energico, ma può tendere all’irritabilità, al bruciore gastrico e al perfezionismo. Kapha (acqua e terra), controlla la struttura fisica, l’idratazione e l’immunità. Le persone Kapha sono calme, stabili e affettuose, ma possono soffrire di letargia, aumento di peso e congestione.
La malattia, secondo l’Ayurveda, nasce da uno squilibrio dei dosha. L’obiettivo dei trattamenti è quindi ristabilire il bilanciamento naturale della persona attraverso rimedi personalizzati che includono alimentazione, erbe, massaggi, yoga, meditazione e terapie di purificazione.

Tra i principali trattamenti ayurvedici c’è l’Abhyanga, un massaggio con oli caldi medicati, scelti in base al dosha. Viene praticato con movimenti armonici su tutto il corpo e favorisce il rilassamento profondo, la circolazione e la disintossicazione.
Shirodhara è uno dei trattamenti più iconici: consiste nel far colare un flusso continuo di olio caldo (o altri liquidi terapeutici) sulla fronte in corrispondenza del terzo occhio. È particolarmente indicato per stress, insonnia, ansia e disturbi mentali.
Nasya prevede la pulizia delle vie nasali con l’applicazione di oli o polveri medicinali. Aiuta a liberare la testa da tossine, muco e tensioni.
Udvartana è un massaggio stimolante con polveri a base di erbe secche. Ha un effetto esfoliante e drenante e viene spesso usato per favorire il metabolismo e ridurre l’accumulo di grasso.
Swedana è un bagno di vapore a base di erbe da fare dopo i massaggi per facilitare l’eliminazione delle tossine.

Yoga e meditazione sono una parte integrante del percorso ayurvedico per ristabilire l’equilibrio mentale ed emotivo, migliorare la consapevolezza del corpo e favorire la salute a lungo termine.
Il Panchakarma, tra tutti i protocolli ayurvedici, è il più completo, profondo e trasformativo. Il termine significa letteralmente “cinque azioni” e rappresenta un insieme di cinque tecniche per disintossicare in profondità il corpo.
Viene eseguito sotto la guida di medici ayurvedici esperti e personalizzato. Il trattamento completo può durare da 7 a 21 giorni o più e si articola in varie azioni tra cui la purgazione controllata, l’utilizzo di clisteri a base di oli e decotti di erbe e in casi di squilibrio dei dosha più marcato, si ricorre all’induzione del vomito terapeutico e al prelievo del sangue per fini depurativi.
Dopo la purificazione il corpo viene gradualmente riportato alla normalità attraverso una dieta leggera (spesso a base di kitchari, un piatto di riso e lenticchie), tanto riposo e trattamenti riequilibranti. In questa fase si forniscono anche consigli sullo stile di vita da seguire.

La farmacia e i prodotti
Il Somatheeram Village ha una farmacia interna che vende prodotti naturali realizzati in proprio o del brand comerciale Himalaya. Creme, oli, unguenti, pasticche e integratori. Tutto venduto a prezzi decisamente modici.
Un esempio: la crema idratante all’aloe pura per corpo e viso costa appena 2 euro e mezzo. Al termine del protocollo il medico prescrive alcuni farmaci da acquistare, anche questi a un costo davvero contenuto. Io ho fatto scorta di pasticche per 3 mesi. Il Villaggio dispone anche di varie boutique che vendono artigianato locale, gioielli, abbigliamento.

Le cose da fare al Somatheeram Ayurveda Village
Un soggiorno al Somatheeram Village è denso di attività legate al protocollo medico da seguire. In struttura vengono organizzati anche show cooking di cucina vegetariana e serate con spettacoli di danza tipica durante i quali il proprietario Baby Mathew omaggia i clienti abituali. Può essere piacevole anche integrare il soggiorno con qualche escursione nei dintorni organizzata dal concierge del Villaggio.

Da non mancare la visita al vicino tempio di Shiva sul mare, meglio se al tramonto, raggiungibile dall’hotel in pochi minuti con un tuk-tuk.
Oppure una visita di mezza giornata a Trivandrum che dista circa 40 minuti di auto: da vedere ma solo esternamente il famoso tempio Padmanabhaswamy dedicato a Vishnu il cui ingresso è vietato ai non induisti ma vale comunque la pena ammirare la sua gopuram scolpita alta 7 piani che si riflette sulle acque del lago sacro situato di fronte.

Accanto si trova il Museo Puthen Maliga in tek e granito dove vivevano 400 anni fa i maraja di Travancore (questo l’antico nome del Kerala durante la dominazione britannica) con più di 80 stanze. Merita una visita anche il Museo Napier all’interno di un tipico edificio del Kerala di fine ‘800 con un’esposizione di oggetti e statue e la Chitra Art Gallery dove sono esposti dipinti della scuola indiana.

Molto suggestivi i backwaters, canali di acqua dolce da solcare con piccole barche, escursione inclusa nella tariffa dell’hotel per i soggiorni di 14 notti. Inoltre, a partire da una settimana è incluso anche il transfer da e per l’aeroporto, l’early check-in e il late check out utilissimi visti gli orari dei voli.
Come arrivare
Ho raggiungo il Kerala con Qatar Airways, premiata come la migliore compagnia aerea del mondo. I posti in economica sono super spaziosi e prevedono un servizio completo con vari passaggi di drink e pasti. Notevole anche l’enterteinment a bordo, interattivo e con un’ampia scelta di film.
Si vola in circa 5 ore da Roma a Doha (con scalo di 3 ore) e in 4 ore e mezzo su Trivandrum, l’aeroporto di arrivo per raggiungere il Somatheeram Village. Ho fatto precedere la settimana ayurvedica da un tour di 7 giorni nel nord del Kerala di cui vi parlo in un altro reportage. Per questo motivo ho acquistato un biglietto multitratta con arrivo a Kochi (nel Kerala del nord) e ripartenza da Trivandrum.

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