Penang è una delle tappe toccate dal veliero Star Clipper durante la crociera nel Mare delle Andamane. E’ un’isola della Malesia abitata da 1 milione di abitanti per il 60% di origine cinese, collegata alla terraferma da due ponti avveniristici lunghi chilometri. Ho trascorso qualche ora nella vivacissima capitale George Town – inserita nel 2007 tra i siti Unesco per la sua ricchezza storica e culturale – accompagnata da una guida dell’Ente del Turismo malese.
Cosa rende speciale quest’isola? Sicuramente il suo glorioso passato: era crocevia dei commerci della Compagnia delle Indie Orientali, un crogiolo di razze e culture in continuo movimento. Oggi rappresenta una fusione affascinante tra oriente e occidente e un esempio di come la Malesia sia riuscita ad abbracciare la modernità pur mantenendo intatte le tradizioni.
E’ stato ribattezzata il paradiso del food e attrae milioni di visitatori ogni anno con un’offerta di ristoranti e mercati coloratissimi. Ma possiede anche bellezze naturali, spiagge, parchi, giungle e montagne da esplorare. Le migliori spiagge di sabbia bianca di Penang sono fuori mano, come quelle della punta nord-occidentale, all’interno del Penang National Park vicino a Teluk Bahang, che si può raggiungere in barca o su strada (con una facile passeggiata di un’ora nella giungla).
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Penang: alla scoperta di George Town
La vita a Penang è una miscela di influenze malesi, cinesi, indiane, peranakane ed europee. La famosa Street of Harmony, Strada dell’Armonia, riflette l’influenza delle diverse comunità che hanno fatto di Penang la loro casa. In appena 200 metri di strada si trovano quattro edifici religiosi differenti: un tempio cinese, uno indiano, una moschea e una chiesa anglicana. Il sito Unesco è racchiuso in 2,5 km quadrati e può essere esplorato a piedi o in bicicletta.
Gli eccentrici murales e l’arte di strada di Penang hanno fatto notizia a livello internazionale. Dietro ogni angolo di strada c’è un’opera d’arte. Il primo graffito risale a una quindicina di anni fa. Ritrae due bambini in sella ad una bicicletta vera poggiata sulla parete. Per fotografarlo bisogna mettersi in fila. Il centro storico di Penang è un susseguirsi di stradine strette, una delle più suggestive è Armenia Street, con edifici coloniali bassi e colorati in stile cinese, negozietti, bazar e risciò ad ogni angolo pronti a caricarvi.
Penang, paradiso del food
Perchè Penang è considerata il “paradiso del food”? Basta andare a curiosare in uno dei tanti mercati, come abbiamo fatto noi, per rendersene conto.
Le bancarelle espongono frutti e vegetali sconosciuti a noi occidentali. E’ molto in voga la noce moscata al naturale (con la polpa quindi) da cui si ricava di tutto, compreso un balsamo lenitivo. Il pesce, anzichè sotto ghiaccio, viene venduto essiccato in buste di plastica ma dev’essere comunque cucinato. Passeggiando qua e là tra i banchi si incontrano micro-ristoranti e chioschi di street-food.
Le specialità culinarie di Penang spaziano dal cibo di strada alla cucina più raffinata, ma qualsiasi piatto risulta originale e diverso perchè fonde le diverse etnie del paese, non solo asiatiche, come la cucina di Nyonya, una miscela di influenze malesi, cinesi e thailandesi ben nota nella regione. Da provare il cibo di strada sulle bancarelle dei venditori ambulanti e i tanti caffè tipici.
Penang: l’Hotel E&O Eastern and Oriental
Un’escursione a George Town include senz’altro la visita all’ E&O Hotel (Eastern and Oriental la dicitura completa), il primo albergo inglese fin dal 1885, struttura scelta da Carlo d’Inghilterra e vari vip durante i soggiorni sull’isola.
E’ classificato 5 Stelle ed è fresco di restauro, ha riaperto a dicembre 2019. Lo stile è coloniale ma rivisitato in una chiave minimalista. Già entrando nella sontuosa hall, su cui spicca un sofà circolare tappezzato di broccato rosa antico che racchiude un cespuglio di canne, si respira subito l’atmosfera del glorioso tempo che fu, quando il porto di George Town era avamposto della Compagnia delle Indie Orientali. L’hotel dispone di sole suite con affaccio sul mare, molto ampie e dai colori e arredi riposanti.
Una menzione a parte merita la Pañpuri Organic Spa dove ho avuto la possibilità di fare uno di quei massaggi difficili da dimenticare. Tutto il percorso, dall’accoglienza al saluto finale è vissuto come un piccolo rito. C’è un breve colloquio iniziale per compilare con l’aiuto di un’assistente una scheda indicando esigenze, punti deboli, il tipo di pressione preferita e la fragranza dell’olio per il massaggio.
Mi è stato consigliato un Moonlight Massage che ho deciso di abbinare ad un olio all’essenza di gelsomino, molto delicato e rilassante. Le cabine sono di super-lusso, alcune con vista mare e dispongono di toilette, doccia e guardaroba privati. Ogni trattamento è preceduto dal rituale del lavaggio dei piedi con semi ed aromi vari. Gli effetti personali sono riposti in un’elegante scatola. E al termine del massaggio viene servita una tisana accompagnata da frutta esotica tagliata. L’intera esperienza, compresa la visita dell’hotel, richiede un paio d’ore, ma le vale tutte!
https://www.panpuri.com/organicspa/penang/index.html
Merita sen’altro una visita anche Penang Hill, l’insieme di alture di Penang nel cuore dell’isola. Western Hill è il punto più alto a quota 833 metri. Si può arrivare sulla vetta con una funicolare fino a 735 m sopra il livello del mare da dove si gode una vista spettacolare. In zona è possibile fare passeggiate lungo percorsi segnati, visitare templi immersi nella natura e partecipare a degustazioni di durion, frutto famoso per il suo odore nauseabondo.
http://penanghill.gov.my/index.php/en/
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