Cosa fare a Sant’Antioco in Sardegna (2024): l’isola del sale e delle tradizioni religiose

Scritto da  Laura  in 

Ho visitato l’isola di Sant’Antioco nella Sardegna del sud per la grande festa dedicata al santo patrono della Sardegna, Sant’Antioco martire, che si celebra ogni anno di lunedì, 15 giorni esatti dopo la Pasqua. Nel 2024 la data del rito è stata il 15 aprile. Pur conoscendo già diverse zone della Sardegna non ero mai arrivata fino a Sant’ Antioco, considerata l’isola nell’isola, la più grande della Sardegna e la quarta per dimensione delle isola italiane con i suoi 109 chilometri quadrati. La festa di Sant’ Antioco martire ha origini millenarie.

Sfilata delle tracas alla festa di Sant'Antioco in Sardegna
Sfilata delle tracas alla festa di Sant’Antioco

E’ la più antica sagra religiosa d’Italia, forse d’Europa e da oltre 4 secoli (si contano ormai 665 edizioni) celebra il santo venuto dal nord Africa (dall’antica Mauretania, fra Algeria e Marocco) medico cresciuto nella fede cristiana che dedicò la sua vita a diffondere gli insegnamenti di Cristo prima di essere martirizzato e abbandonato in mare. La leggenda narra che si rifugiò sull’isola di Sulci (oggi Sant’ Antioco) continuando a divulgare il vangelo.

La statua di Sant'Antioco martire
La statua di Sant’Antioco martire

Quando i soldati romani vennero ad arrestarlo chiese il permesso di pregare e poi improvvisamente spirò circondato da una luce abbagliante. In suo onore fu eretta una basilica bizantina sopra la grotta dove accadde questo evento straordinario.

La basilica di Sant'Antioco
La basilica di Sant’Antioco

Sant’Antioco: i sorrisi della gente e la luce abbagliante

A differenza di molte località turistiche della Sardegna Sant’Antioco è abitata tutto l’anno dai locali ed è assolutamente vivibile e accogliente anche fuori stagione. La prima impressione passeggiando nelle stradine della città? I sorrisi della gente e la loro affabilità. Il popolo sardo è notoriamente chiuso ma qui si respira l’incrocio di molte culture che si sono fuse nel corso dei secoli e dei millenni. Collegata all’isola madre da un istmo artificiale costruito in epoca romana, l’antica Sulki (così si chiamava Sant’Antioco) fu fondata dai fenici e divenne un approdo per i commerci con l’Oriente.

Sant'Antioco vista dall'isola madre
Sant’Antioco vista dall’isola madre

L’altra caratteristica evidente è la luce bianca e il colore più saturo del cielo che ricorda quello africano e che accende il verde della macchia mediterranea ancora incontaminata e priva di costruzioni, le rocce granitiche, le spiagge dorate e il mare trasparente.

Alba sulla laguna di Sant'Antioco dal Muma Hostel
Alba sulla laguna di Sant’Antioco dal Muma Hostel

Imperdibili i tramonti e le albe sulla laguna, quadri viventi di una natura potente e selvaggia. Sant’Antioco è la meta giusta per chi sceglie una vacanza semplice, lontana dalle movide turistiche ma generosa per la genuinità degli antichi villaggi di pescatori e la bellezza selvaggia.

Golfo di Palmas a Sant'Antioco
Golfo di Palmas a Sant’Antioco

Se volete saperne di più su Sant’ Antioco il comune mette a disposizione un travel book gratuito con tutte le info utili redatto da Silvia Ugolotti, giornalista esperta di turismo e life style. Potrete trovarlo in forma cartacea nell’info point e in tutte le strutture ricettive. Potrà essere scaricato in versione digitale attraverso un QR code fornito da totem informativi sparsi sull’isola. E si potrà fare anche il download online prima di partire visitando i portali del comune.

www.visitsantantioco.info e www.welcomesantantioco.it.

Travel Book gratuito di Sant'Antioco
Travel Book gratuito di Sant’Antioco

Sant’Antioco tra archeologia, street art e musei

E’ sorprendente quanto sia ricca l’offerta culturale di Sant’Antioco. Sotto la basilica che celebra il santo patrono dove sono conservate le reliquie si possono visitare la cripta e le catacombe. La chiesa appare da fuori moderna ma dentro rivela il suo lato ancestrale: la prima pietra fu posta nel V-VI secolo. A poca distanza si incontra un forte di origine sabauda conosciuto come su Pisu e il parco archeologico con l’Acropoli e la Necropoli. Sempre a piedi si raggiunge il Villaggio Ipogeo composto da una serie di tombe puniche abitate dal ‘700 fino ai giorni nostri dalle famiglie più povere. Ricordano molto i Sassi di Matera. www.basilicasantantiocomartire.it

Museo Archeologico di Sant'Antioco
Museo Archeologico di Sant’Antioco

Non lontano c’è il Met, Museo Etnografico e il Mab, Museo Archeologico, il secondo più visitato della Sardegna dopo quello di Cagliari. Conserva una ricostruzione fedele del Tofet, luogo di culto fenicio dove venivano cremati e sepolti in urne i bambini morti per cause naturali. www.parcostoricoarcheologicosantantioco.it 

Villaggio Ipogeo a Sant'Antioco
Villaggio Ipogeo a Sant’Antioco

Il Muma è una struttura polifunzionale che ospita un ostello (dove ho alloggiato) e il Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia nato tra le mura di un ex mattatoio ristrutturato sul lungomare, davanti alla laguna di Sant’Antioco. Il Museo del bisso è un momento esperienziale. Il bisso è una fibra tessile naturale conosciuta come la seta del mare, ottenuta dai filamenti della pinna nobilis, un mollusco bivalve che vive nella laguna di Sant’Antioco. Ad accogliere il visitatore Chiara Vigo, maestra del bisso che tramanda l’arte di questa preziosa e leggerissima fibra risalente a 7 mila anni fa con riti e leggende. www.chiaravigo.it

Sant'Antioco, Museo del bisso
Sant’Antioco, Museo del bisso

Sant’Antioco si sta colorando negli ultimi anni di murales. Il più emblematico è il ritratto del premio Nobel Grazia Deledda per i 150 anni dalla nascita realizzato dall’artista italo-spagnola Leticia Mandragora, situato in via Grazia Deledda. La street art si inserisce nel progetto Museo Diffuso di rigenerazione urbana che aggiunge punti di interesse alla città. L’ultimo murale inaugurato è quello di Nicola Obino in arte Derf che rappresenta una coloratissima ciu, imbarcazione tipica di Sant’ Antioco. Per un giro culturale più consapevole consiglio di affidarvi a Natalia, guida turistica certificata, originaria di Carloforte e appassionata del suo territorio (contatto whatsapp +39 338 8068181 www.sanpe.it )

Street art a Sant'Antioco
Street art a Sant’Antioco

Sant’Antioco: le spiagge, la pesca e l’oro bianco

A Sant’Antioco, collegata da un istmo all’isola maggiore, mare e laguna si mescolano dando vita ad ecosistemi diversi. Sono 12 le spiagge di sabbia dorata e dalle sfumature turchese intenso.

Quelle della costa orientale sul Golfo di Palmas sono ideali quando soffia il maestrale: Portixeddu, Maladroxia tra le più frequentate per il fondale basso e bandiera blu dal 2019, Coacuaddus (traduz. coda di cavallo) altra bandiera blu caratterizzata da piccole dune di sabbia, Cala Sapone, Cala della Signora, Cala Lunga. E poi Turri consigliata per lo snorkeling e Capo Sperone per chi cerca privacy. Altri tratti sono invece raggiungibili in barca.

La spiaggia Maladroxia di Sant'Antioco bandiera blu
La spiaggia Maladroxia di Sant’Antioco bandiera blu

Le cale di Sotto Torre, Le Saline e Spiaggia Grande sono più vicine a Calasetta, hanno una sabbia finissima e il mare celeste. Suggestiva al tramonto Torre Canai, una fortezza sabauda del 1757 che domina il golfo di Palmas, aperta tutti i giorni dalle 14 alle 19 dal primo maggio al 30 settembre.

Il faro di Mangiabarche nel comune di Calasetta è uno dei più iconici della Sardegna, circondato da scogli affioranti e causa di numerosi naufragi come si intuisce dal nome stesso.

Sant’Antioco è famosa anche per la sua salina risalente all’epoca romana e tuttora sito di produzione dell’oro bianco: 1500 ettari di superficie per 20 chilometri di litorale. Vale una visita guidata con gli esperti ambientali del Muma – bravissima la guida Ottavia – per osservare le zone di raccolta e di prima lavorazione del sale in un ambiente a dir poco lunare.

Le saline di Sant'Antioco
Le saline di Sant’Antioco

I dintorni di Sant’Antioco: Calasetta

Calasetta è un borgo bianco arrampicato su una collina che scende fino al porto. Non sembra di essere in Italia, qui si respira un’atmosfera tipica del Maghreb: case piccole e bianche, stradine e la cupola moresca della chiesa. Il simbolo del paese è una torre di avvistamento in pietra vulcanica.

Da segnalare il Mac, Museo d’Arte Contemporanea nell’ex mattatoio comunale che ospita una collezione datata tra il ‘60 e il ‘70. Molto tranquilla di giorno, Calasetta si anima la sera con i suoi localini, boutique e negozi d’artigianato. www.fondazionemacc.it

Isola di Sant'Antioco, il faro Mangiabarche
Isola di Sant’Antioco, il faro Mangiabarche

La festa di Sant’Antioco, santo patrono della Sardegna

E’ una festa religiosa molto coinvolgente e può essere l’occasione per una prima visita dell’isola. Un rito collettivo che unisce fede, cultura, tradizione, folklore e intrattenimento da oltre 4 secoli. Dal 12 al 15 aprile 2024 è stata celebrata per la 665esima volta. 

L’antica sagra religiosa vede ripetersi immutato nei secoli un rito che culmina con la grande festa sa festa manna, la prima delle tre feste dedicate al santo patrono della Sardegna. La seconda celebrazione è il 1° agosto, la terza il 13 novembre nella ricorrenza della morte.

La sfilata dei pani is coccois alla festa di Sant'Antioco
La sfilata dei pani is coccois alla festa di Sant’Antioco

Durante le varie processioni si possono ammirare le donne vestite con abiti tradizionali portare i pani votivi is coccois decorati finemente (non sono commestibili), i suonatori di launeddas (strumento a fiato con 3 canne di bambù) e le tracas, grandi carri decorati provenienti da vari comuni. L’ultimo giorno di celebrazioni la statua di Sant’ Antioco viene accolta da 60 cavalieri e da un coreografico lancio di petali, arramadura in dialetto sardo. 

Lungo il percorso cori polifonici e suonatori di launeddas animano il corteo. La giornata si conclude la sera con uno spettacolo pirotecnico. Oltre alle celebrazioni religiose la festa di Sant’Antioco propone un ricco calendario di eventi laici. Piazza Ferralasco ospita per tutto il periodo il villaggio Food Music experience, un’occasione per gustare prodotti tipici sardi e assistere a concerti pop.

Dove dormire a Sant’Antioco

Muma Hostel è un ostello-hotel sulla laguna di Sant’ Antioco colorato e accogliente. All’interno della struttura è ospitato il Museo del Mare Muma. www.mumahostel.it

Muma Hostel a Sant'Antioco
Muma Hostel a Sant’Antioco

Dove mangiare a Sant’Antioco

A Sant’ Antioco si mangia bene ovunque in particolare il pesce, pescato tutti i giorni dai pescatori. Vi segnalo Arco del Moro, Sa Ruscitta e Zefiro che propone specialità di pesce e carne allevata allo stato brado.  www.ristorantezefiro.it

Zia Pinuccia è un home restaurant senza insegne: si mangia in una dimora dell’800 con un cortile interno. Ci si sente come a casa e i proprietari si occupano di tutto preparando piatti espressi e cucinati sul barbecue. Solo su prenotazione. www.homerestauranthotel.com

Per una degustazione di Carignano del Sulcis, vitigno autoctono del sud Sardegna resistente al vento e al sale, dal caratteristico colore rosso rubino, nella località Sa Barra si trova l’azienda vinicola Xabarra a conduzione femminile che vi accoglie con spuntini a base di prodotti tipici. Il vigneto ha un’età media di 60 anni.

Carignano del Sulcis da Xabarra
Carignano del Sulcis da Xabarra

La cucina e la lavorazione del tonno sono una delle attrazioni di Sant’Antioco. Da visitare il laboratorio Salis dove si preparano anche la bottarga di tonno e muggine e le acciughe del Mediterraneo.

La birra è un’altra specialità. Il birrificio artigianale Rubiu sta conquistando gli appassionati del prodotto con molti riconoscimenti. La birra è chiara e leggera, prodotta riutilizzando il pane tipico dei contadini. www.rubiubirra.it

Sant'Antioco by night
Sant’Antioco by night

Come arrivare a Sant’Antioco

L’aeroporto di Cagliari è a 80 chilometri da S. Antioco. All’aeroporto è possibile prendere un taxi o noleggiare un’auto. Si può arrivare anche in traghetto su Cagliari e Olbia, Porto Torres, Arbatax, Golfo Aranci.

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