L’idea di questo viaggio nasce da una newsletter inviata dalla bravissima Brigitte Resch, addetta stampa dell’ente del turismo austriaco in Italia. Tra i tanti spunti per un viaggio a Vienna il filo conduttore della musica è tra i più stimolanti.
La capitale mondiale della musica non vanta solo il record di teatri e rappresentazioni musicali ma è stata nella storia il luogo che più ha ispirato i grandi compositori di tutti i tempi. Qui, sotto l’ala protettrice degli Asburgo, hanno vissuto e trovato le condizioni ideali per comporre ed eseguire le loro opere Mozart, Beethoven, Brahms, Haydn, Schubert, Bruckner, Mahler, la famiglia Strauss.
Non esistono altri luoghi nel mondo in cui abbiano scelto di vivere così tanti musicisti di fama internazionale. Perché quindi non fare un tour delle case dei geni della musica, entrare nella loro intimità e quotidianità, scoprire qualcosa di più della loro vita privata?
Molte di queste abitazioni sono state trasformate in musei: appartamenti o interi palazzetti dislocati tra il centro, i quartieri periferici di Vienna o i dintorni della capitale. All’interno mobili, spartiti, oggetti appartenuti agli artisti, ritratti e fotografie d’epoca. Non molto è rimasto degli arredi originali ma ogni stanza svela aspetti anche inediti della loro vita e non mancano sezioni dedicate all’ascolto delle opere più famose.
Le case dei musicisti a Vienna
I luoghi legati alla vita e produzione di Wolfgang Amadeus Mozart sono vari ma delle molte case abitate dal genio austriaco – almeno una dozzina – ne è rimasta in piedi una: si trova al n. 5 di Domgasse, uno stretto vicolo a pochi passi dalla Cattedrale di Santo Stefano. Qui Mozart visse i suoi anni più prolifici e forse più felici, dal 1784 al 1787. La casa, al piano alto del palazzo, era ampia e confortevole composta da quattro stanze grandi più gli spazi di servizio.
Mozart pagò un canone d’affitto annuo di 450 fiorini, anche ricorrendo a prestiti di amici, per abitare questo prestigioso appartamento, il più grande, elegante e costoso in cui abbia mai vissuto ed è qui che ha composto capolavori come Le Nozze di Figaro. Con l’ausilio di un’audioguida si ripercorre la carriera del compositore e anche i momenti più intimi passati in famiglia e con gli amici tra quelle mura.
Ludwig van Beethoven era tedesco ma si trasferì a Vienna nel 1792 dove visse per ben 35 anni, 8 dei quali in un appartamento al quarto piano del palazzo al n° 8 di Mölker Bastei. La casa, in una zona centrale di Vienna, apparteneva all’amico mecenate Johann Baptist von Pasqualati. Fu qui che Beethoven lavorò alla 4°, 5°, 7° e 8° sinfonia e compose la celebre opera Leonore, conosciuta come Fidelio.
Ma il luogo più simbolico della vita di Beethoven a Vienna è fuori dalle vecchie mura cittadine, a Heiligenstadt, piccola località termale. Al n. 6 di Probusgasse, nel 19° distretto si trova un museo dedicato a Beethoven ricavato nella casa di campagna dove abitò mentre frequentava le vicine sorgenti termali per curare problemi al fegato dovuti all’assunzione di vino di bassa qualità. Il museo offre un moderno e percorso espositivo di 14 stanze con molto materiale e un’interessante simulazione sulla sua crescente sordità.
La casa fuori Vienna ha un forte valore biografico perché è legata a uno dei momenti più tragici della sua vita. Fu qui che nel 1802 scrisse il cosiddetto Testamento di Heiligenstadt, una lettera destinata ai fratelli, ma mai inviata, in cui esprimeva tutta la sua disperazione per la sordità in continuo peggioramento.
Ma nonostante il periodo di sconforto, Beethoven riuscì ugualmente a comporre in questa casa estiva, alcune delle sue opere principali: la Sonata della Tempesta e i primi schizzi della 3° sinfonia Eroica.
https://www.wienmuseum.at/de/standorte/beethoven-museum
Franz Joseph Haydn è considerato il padre della sinfonia e del quartetto d’archi. Al n. 19 di Haydngasse, non lontano dalle vie dello shopping, si stabilì all’età di 65 anni nel 1797 e vi abitò per una dozzina d’anni, gli ultimi della sua vita. Acquistò la casa mentre viaggiava spesso verso l’Inghilterra e dopo averla ampliata vi si stabilì definitivamente. Tra queste mura morì il 31 maggio 1809.
Qui compose due dei suoi grandi capolavori, La Creazione e Le Stagioni. Haydn era solito ricevere gli altri grandi musicisti, si esibì occasionalmente con Mozart e diede lezioni al giovane Beethoven, suo allievo.
Tra gli oggetti esposti alcune copie di componimenti che Haydn aveva incorniciato e appeso nella camera da letto, medaglie, attestati e regali ricevuti dai ricchi e potenti. Oltre al fortepiano c’è il clavicordo, successivamente acquisito da Johannes Brahms suo grande ammiratore. Nelle ampie stanze pannelli esplicativi che raccontano la sua routine giornaliera e il suo insolito modo di decorare le pareti.
https://www.wienmuseum.at/de/standorte/haydnhaus
Il tour delle case dei musicisti si completa con l’abitazione di Franz Schubert al civico 54 di Nussdorfer Strasse diventata oggi un museo.
E’ la casa dove abitò i primi quattro anni e mezzo della sua vita (poi si trasferì poco lontano) e porta il curioso nomignolo di Zum Roten Krebsen, che significa gamberetto rosa. La casa di Johann Strauss Jr, considerato il re dei valzer (ne compose oltre 400) si trova invece al n. 54 di Praterstrasse, una strada suburbana viennese elegante e alla moda. E’ qui che compose nel 1867 Sul bel Danubio Blu.
Una delle attrazioni del nostro itinerario musicale è la Haus der Musik (Casa della Musica), un museo interattivo per un viaggio musicale a 360 grandi nell’antico palazzo Erzherzog Karl nel cuore di Vienna. Quattro piani in cui il suono, la musica e i vari fenomeni acustici vengono scandagliati in tutte le loro sfaccettature, creando un’esperienza immersiva per il visitatore.
Uno dei piani accoglie il Museo della Wiener Philarmoniker ed è in questo palazzo che visse Otto Nicolai, il fondatore di una delle orchestre più prestigiose del mondo.
Oltre a visitare le stanze dedicate ai grandi musicisti, ci sono anche molti strumenti tecnologici per provare a suonare e comporre musica. La Haus der Musik è un moderno centro culturale e didattico nato dalla cooperazione tra università, musicisti, musicologi, tecnici del suono e architetti.
Un piano è dedicato alla Sonosfera dove è possibile vedere le onde sonore nel tubo di Kundt, scoprire cosa sente un feto nel grembo materno o come alcuni animali percepiscono la musica e ascoltare la scala discendente e infinita di Shepard. Ma l’esperienza più coinvolgente è la Sonotopia, una realtà virtuale in cui è possibile creare il proprio clong personalizzato, quella creazione sonora che andrà a fluttuare nell’universo.
Molto divertente è l’esperienza di direttore virtuale: dirigere al suono della marcia di Radeztky con tanto di bacchetta l’orchestra più famosa del mondo nella Goldener Saal del Wiener Musikverein. All’uscita dal museo è previsto il passaggio in una sala per resettare le orecchie nel silenzio assoluto, prima di tornare al brusio della quotidianità.
Non solo musica: nuove tips su Vienna
Vienna è una città fondamentalmente pedonale. E’ bello girare a piedi utilizzando i mezzi pubblici. Per scoprire le novità architettoniche, dal Parlamento fresco di restauro, al MuseumQuartier, alle zone di tendenza potete affidarvi a una guida. Ci ha accompagnato nel nostro giro Alexa, parla italiano ed è preparata e originale nei racconti www.alexabrauner.at tel. +43 6643403744.
Se siete affascinati dalla vita dei personaggi famosi, potrebbe interessarvi anche una visita alla casa-museo di Sigmund Freud. Un intero piano del palazzo in Berggasse 19 era occupato dall’abitazione di Freud, collegata allo studio in cui riceveva i suoi pazienti.
E’ qui che ha abitato per 47 anni prima di esser costretto all’esilio a Londra nel 1938. Ed è qui che è nata la psicoanalisi. https://www.freud-museum.at/en/
Per gli appassionati di arte moderna e contemporanea non può mancare una visita all’Heidi Horten Collection, museo privato della collezionista e miliardaria austriaca Heidi Goess-Horten, morta pochi giorni dopo l’inaugurazione nel giugno 2022.
Cento anni di capolavori, un condensato di storia dell’arte moderna internazionale che nessun’altra istituzione austriaca può vantare, con opere significative che vanno da Klimt a Schiele, da Chagall a Picasso, da Warhol a Richter e Baselitz.
Il museo di 1500 metri quadrati accoglie molti ricordi biografici, fotografie, arredi e mobili appartenuti ad Heidi Horten.
https://hortencollection.com/intro
Altra chicca per gli amanti dell’architettura è il Margarete Schutte-Lihotzky Zentrum. In questo piccolo appartamento di 55 metri quadrati nel 5° distretto, diventato oggi un museo, visse per 30 anni la prima donna architetto austriaca Margarete Schutte inventrice negli anni ’20 della cucina componibile. L’appartamento è anche un esempio modernissimo di architettura d’interni funzionale ad un’abitazione per single.
https://www.schuette-lihotzky.at/de/
Dove mangiare a Vienna
Vienna sta diventanto sempre più vegan-vegetarian friendly. Il Wrenkh Restaurant è situato in posizione centrale nel 1° distretto e propone una selezione di piatti vegetariani e stagionali a base di carne e pesce. https://wrenkh-wien.at/
Il Glacis Beisl è ideale a pranzo. E’ un bistrot in un giardino nascosto nel MuseumQuartier. Propone i grandi classici della cucina viennese a partire dalla tradizionale cotoletta wiener-schnitzel accompagnata da un’ampia selezione di vini locali. https://glacisbeisl.at/
Dopo la visita alla casa di Beethoven fuori dalle mura storiche potete fermarvi per un aperitivo da Mayer am Pfarrplatz, una classica heurige/taverna viennese. La storia della cantina risale al 1683.
COP-Collection Of Produce è uno dei ristoranti del momento a Vienna. Rappresenta la nuova filosofia dei prodotti a chilometro zero, da fornitori certificati con i quali il ristorante disegna una galleria d’arte culinaria. Nessuna cucina complessa e niente servizio cerimoniale ma una nuova forma di esperienza gastronomica. Molto originale la proposta di piatti vegetariani.
Dove dormire a Vienna
Inaugurato nel 2022 l’Hotel Indigo è un boutique hotel situato nel 5° distretto di Vienna, oggi molto alla moda. Un quartiere residenziale con negozi, caffè e locali di tendenza. L’hotel, ricco di piante, si ispira alla zona. Le 158 camere sono distribuite orizzontalmente (e non verticalmente).
https://www.ihg.com/hotelindigo/hotels/de/de/vienna/vienr/hoteldetail
Fuori Vienna: la casa natale di Joseph Haydn e il festival di Eisenstadt
Per scoprire qualcosa in più sulla vita di Franz Joseph Haydn bisogna spostarsi a 47 chilometri da Vienna. Arriviamo a Rohrau, un paesino di 1600 abitanti nella Bassa Austria.
Il 31 marzo 1732 Franz Joseph nasce qui, in una modesta casa di campagna vicino al confine ungherese, la sua è una famiglia numerosa con problemi economici.
La madre, Maria Koller, fa la cuoca nel castello dei Conti di Harrach, il padre, Matthias Haydn, è un artigiano, costruisce ruote per i carri, poi diventa anche sindaco del villaggio. La famiglia Haydn ama la musica, il padre suona l’arpa e trasmette la sua passione al piccolo Franz Joseph che all’età di sei anni si trasferisce a studiare da un parente ad Hainburg an der Donau e più tardi a Vienna.
Anche il fratello minore, Michael, intraprende la carriera musicale, prima a Vienna poi a Salisburgo dove incontra Wolfgang Amadeus Mozart: i due diventano amici inseparabili. Michael viene ricordato come un prolifico compositore di musica sacra corale.
La casa di Rohrau diventa un museo nel 1959 in occasione del 150esimo anniversario della morte di Franz Joseph. All’interno non ci sono oggetti appartenuti alla famiglia ma le stanze sono arredate con i mobili dell’epoca e la storia di Haydn è ben raccontata attraverso testi e musica.
Il giovane Franz Joseph canta fino a 17 anni nel coro del Duomo di Santo Stefano a Vienna ma viene allontanato in seguito al cambio di voce. Ha imparato a suonare il clavicembalo e il violino, impartisce lezioni di musica, scrive composizioni, si esibisce a pagamento alle feste nei palazzi.
Riesce a lavorare in questo modo per diversi anni. Poi sposa Maria Anna Keller, figlia di un parrucchiere di Vienna, un matrimonio che sarà infelice. Ma la grande occasione della vita per Haydn arriva nel 1766 quando i principi Esterhàzy lo invitano a Corte ad Eisenstadt. https://www.haydngeburtshaus.at/
Eisenstadt e il Castello Esterhazy
Da Vienna Eisenstadt dista 60 chilometri, se si vuole proseguire la gita da Rohrau sono 45 chilometri. Si può infatti visitare in giornata sia la casa natale di Haydn sia il Castello dove lui diviene Maestro di Cappella e dove lavora per oltre 30 anni.
Eisenstadt è il capoluogo del Burgenland, regione al confine con l’Ungheria. Una deliziosa cittadina di 15 mila abitanti, ricca di storia e cultura. Qui si fa un viaggio nel tempo: dagli antichi romani a Carlo Magno, alle dominazioni delle nobili casate, come gli Asburgo, fino ai principi Esterházy, una delle più ricche famiglie nobiliari ungheresi.
Per trent’anni Haydn vive felice a corte. Compone, dirige l’orchestra del Castello Esterhàzy, viaggia con l’entourage dei principi. E’ ben pagato, lavora con Nicola I Esterhàzy di Galantha detto il Magnifico per lo stile di vita. Nicola I ama il lusso e lo sfarzo. Nel palazzo organizza feste e concerti. La vita dispendiosa tuttavia lo porta ad accumulare debiti di grandi proporzioni.
Haydn compone per il principe una serie di opere musicali ispirate allo strumento favorito di Nicola I, la viola di bordone conosciuta anche con il nome tedesco baryton.
Il Castello Esterhàzy costruito nel 1390 e ristrutturato a metà del Seicento è uno dei palazzi barocchi più belli dell’Austria. Oggi ospita eventi culturali e concerti. E’ anche un museo con decine di stanze sontuose dove si ammira la collezione privata della dinastia degli Esterházy.
La cosiddetta sala Haydn rappresenta il mondo di Franz Joseph Haydn. E’ come se si avvertisse ancora la sua presenza. Qui il Maestro di cappella diresse per 30 anni l’orchestra di corte. Le pareti sono impreziosite da straordinari affreschi, ancora oggi è una delle sale da concerto più belle del mondo e una delle migliori per l’acustica perchè interamente in legno. https://esterhazy.at/schloss-esterhazy
Ogni anno il Castello Esterhazy ospita un ricco programma di concerti. Dal 2017 si tiene a settembre il Festival Herbstgold che unisce musica classica, jazz, etnica. Il direttore artistico è Julian Rachlin, 48 anni, origini lituane, considerato uno dei più grandi violinisti del nostro tempo. https://www.herbstgold.at/en
Oltre alla musica Eisenstadt è il luogo ideale per chi ama degustare ottimi vini negli heurigen, le tradizionali osterie oppure nelle cantine alle porte della città. Un must anche il dolce tipico, la torta Esterhazy ideata dal cuoco di corte a base di nocciole, rum e crema. Nel seminterrato del Castello Esterházy si trova il Museo del vino, il più grande dell’Austria nel suo genere.
Sotto le sue volte sono conservati oltre 700 pezzi da collezione, tra cui il torchio più antico del Burgenland. Ad Eisenstadt il Maestro ha una casa propria e indipendente anche se vive a corte. A poche decine di metri dal castello si può visitare la casa di Haydn in stile barocco. All’interno sono conservati arredi originali e il pianoforte a coda del 1780. Sotto la torre della chiesa Bergkirche si trova il Mausoleo di Haydn che accoglie dal 1954 le spoglie del compositore, dopo che erano state tumulate a Vienna.
Dove dormire ad Eisenstadt
Hotel Galantha, proprio di fronte al Castello Esterhàzy: design moderno, all’interno Spa e centro fitness. Il ristorante è sofisticato con piatti e vini locali. Sul rooftop un bar aperto fino a tardi con vetrate e vista sulla cittadina e sul castello. https://hotelgalantha.at/en/
Vienna è raggiungibile comodamente tutti i giorni dall’Italia con voli Ita Airways e Austrian Airlines.
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