Siete alla ricerca di un luogo dove consumare un pranzo di lavoro veloce ma di qualità, in un contesto suggestivo e a un prezzo non esagerato? Il break ideale su una delle terrazze più panoramiche di Roma è da Settimo Roman Cuisine & Terrace, il ristorante al settimo piano dell’hotel Sofitel Rome Villa Borghese (gruppo francese Accor) a via Lombardia, in zona via Veneto a Roma.
Settimo Roman Cuisine & Terrace: il pranzo romano
Qui abbiamo provato il pranzo romano, una formula concepita per una durata massima di 45 minuti, veloce e gustosa con affaccio sulla grande bellezza. Prevede due opzioni legate alla stagione con prodotti freschissimi e a chilometro zero che richiamano la tradizione laziale ma con creatività. E’ questa la filosofia dello chef salernitano Giuseppe D’Alessio, dal 2011 alla guida della cucina del Sofitel Villa Borghese.
![Settimo Roman Cuisine & Terrace - Terrazza (di Alberto Blasetti)](https://www.sorellesumarte.it/wp-content/uploads/2022/03/Suppli-3-1024x683.jpg)
![Settimo Roman Cuisine & Terrace - Chef Giuseppe D'Alessio](https://www.sorellesumarte.it/wp-content/uploads/2022/03/Giuseppe-DAlessio-1024x681.jpg)
Settimo Roman Cuisine & Terrace è una terrazza-ristorante coperta d’inverno e scoperta l’estate. Tappezzerie, arredi e colori richiamano un giardino d’inverno stile jungle-chic. La posizione è unica e lo sguardo è libero di vagare tra cupole, antichi palazzi, chiese e il parco di Villa Borghese.
![Settimo Roman Cuisine & Terrace - Il Ristorante](https://www.sorellesumarte.it/wp-content/uploads/2022/03/20220303_130416-1024x768.jpg)
Tutti i giorni dal lunedì al venerdì a partire da mezzogiorno lo chef D’Alessio propone due formule di light lunch, ciascuna di 2 portate: la prima a 29 euro (antipasto e primo), la seconda a 41 euro (antipasto o primo e secondo) acqua e caffè inclusi.
Tra i piatti forti l’appetitoso Mini supplì con crema di pecorino, i classici fiori di zucca fritti, le Mezze Maniche alla Amatriciana, il Filetto di vitello a mo’ di saltimbocca con cicoria e stracotto di cipolla. Nella carta anche portate di pesce come l’Insalata di polpo, sedano, olive e limone e il Filetto di orata, con verdure alla griglia e olio al limone.
Il sabato e la domenica, invece, si pranza solo à la carte con l’aggiunta di un piatto speciale pensato dallo chef per il weekend.
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Territorialità e stagionalità sono le parole chiave della proposta gastronomica del ristorante Settimo Roman Cuisine & Terrace. L’obiettivo dello chef è lasciare un ricordo piacevole raccontando Roma e il Lazio attraverso il cibo e le materie prime, selezionate e controllate accuratamente per offrire sapore ed eccellenza. I piatti sono semplici e insieme creativi, realizzati con pochi ingredienti e senza lunghe preparazioni.
![Settimo Roman Cuisine & Terrace](https://www.sorellesumarte.it/wp-content/uploads/2022/03/20220303_130536-768x1024.jpg)
Un omaggio alla cucina italiana molto amata anche dalla première dame di Francia, Brigitte Macron che in un recente pranzo ha apprezzato il primo piatto di Cacio e Pepe.
Settimo Roman Cuisine & Terrace
www.settimoristorante.it – https://all.accor.com/hotel/1312/index.it.shtml
Villa Medici e l’Accademia di Francia
A pochi minuti a piedi da Settimo e dal Sofitel c’è un’oasi di Francia a Roma. E’ Villa Medici, perla architettonica del Cinquecento che ospita dal 1800 l’Accademia di Francia, l’istituzione culturale francese fondata da Luigi XIV nel 1666 con la missione di accogliere borsisti e artisti per accrescere la loro formazione culturale.
Dal 1803 ha sede a Villa Medici, una residenza cinquecentesca progettata dall’architetto Giovanni Lippi e ampliata da Bartolomeo Ammannati nel 1576 su commissione del cardinale Ferdinando de’ Medici che la acquistò.
Sorge sulla collina del Pincio ed è circondata da un parco di sette ettari. Dalla terrazza del Belvedere si gode un panorama spettacolare su tutta la città. Ferdinando de’ Medici, cardinale già a tredici anni, nonché collezionista e mecenate affidò all’architetto fiorentino l’ambizioso progetto di trasformare la residenza in un palazzo che fosse quanto più scenografico dove poter esporre la propria collezione e organizzare feste danzanti per i suoi ospiti. Lo stile sobrio della facciata esterna contrasta con quello della facciata interna decorata da ghirlande, maschere, statue e bassorilievi.
L’affaccio è sulla loggia e verso i magnifici giardini divisi in sedici aiuole quadrate dove trapelano sculture e fontane. Nel 1961 il pittore Balthus fu nominato direttore della Villa e intraprese una grande campagna di restauri ispirata al modello rinascimentale.
![Villa Medici - Terrazza del bosco](https://www.sorellesumarte.it/wp-content/uploads/2022/03/20220303_114546-768x1024.jpg)
Da non perdere è la visita agli appartamenti del cardinale con le tre stanze affrescate da Jacopo Zucchi: la prima dedicata agli Elementi, la seconda alle Muse e la terza agli Amori di Giove. Quest’ultima raffigurava dei nudi integrali che furono rimossi nel Settecento perchè considerati troppo eccessivi e il soffitto è stato sostituito, di recente, da un volo di farfalle, particolare opera site-specific realizzata dell’artista italiano Claudio Parmiggiani (n.1943).
Lungo il percorso dei giardini si trova lo studiolo chiamato anche Stanza degli uccelli. L’ambiente è interamente affrescato con il tema delle grottesche dallo stesso Jacopo Zucchi. Merita una visita la Terrazza del Bosco (non sempre accessibile), che offre una vista teatrale sulla villa e sui giardini.
![Villa Medici - Appartamenti del cardinale](https://www.sorellesumarte.it/wp-content/uploads/2022/03/20220303_112622-1024x768.jpg)
L’Accademia di Francia mantiene fin dalle sue origini la funzione di ospitare artisti, creativi, musicisti, scrittori, ricercatori in residenze annuali o periodi più brevi; realizzare un ricco programma culturale e artistico che abbraccia i vari campi dell’arte rivolto ad un vasto pubblico; far conoscere la propria collezione e il patrimonio architettonico e paesaggistico.
Varie le iniziative nel campo delle arti contemporanee con mostre e festival annuali e una serie di inediti appuntamenti come I giovedì della Villa o Art Club in cui gli artisti chiamati lavorano su progetti ispirandosi al luogo.
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