I riflettori si sono spenti prima che lo spettacolo abbia avuto inizio. Solo tre giorni dopo l’apertura, lo scorso 5 marzo, la più grande mostra mai dedicata a Raffaello, alle Scuderie del Quirinale a Roma, è stata chiusa al pubblico in seguito al decreto di restrizione per contenere il coronavirus. Noi, in anteprima, abbiamo avuto la fortuna di visitarla e ammirarla in tutta la sua grandiosità. Dal 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, e fino al 30 agosto 2020, nuovo termine di chiusura, è di nuovo possibile visitare l’esposizione, grazie alla disponibilità delle istituzioni e delle collezioni che hanno concesso la proroga dei prestiti delle opere.
Raffaello: la mostra-evento
“Raffaello 1520-1483” è una mostra-evento che omaggia, a 500 anni dalla morte, il più grande pittore del Rinascimento morto all’età di 37 anni per una febbre misteriosa e sepolto al Pantheon di Roma . Raffaello visse nella città eterna dal 1509 al 1520 ed è proprio ad essa che l’artista deve la sua fama universale, città che lo celebra oggi in maniera grandiosa.
Oltre 200 opere in mostra, di cui 120 dello stesso Raffaello tra dipinti, disegni, bozzetti, arazzi e progetti architettonici. Un’esposizione-flasback, concepita in modo originale, con un percorso a ritroso che parte dall’anno della morte di Raffaello, il 1520, per arrivare a quello della nascita, il 1483.
Il visitatore è accolto da un suggestivo dipinto dell’800 dell’artista francese Pierre-Nolasque Bergeret che ritrae Raffaello in punto di morte: era il 6 aprile del Venerdì Santo quando spirò. Una tela imponente ritrae la città di Roma costernata: i committenti, i poeti, gli umanisti, gli antiquari, insieme al pontefice Leone X sono al capezzale del grande artista.
La volontà di Raffaello era quella di essere sepolto al Pantheon, il monumento sacro ed emblematico dell’antichità a cui l’artista era particolarmente legato. L’epitaffio recita: “Qui giace il grande Raffaello. Da lui, finché visse, la natura temette d’essere vinta. Ma ora che egli è morto, teme di morire con lui.” Per l’occasione, all’inizio del percorso della mostra, una spettacolare riproduzione a grandezza naturale della monumentale tomba di Raffaello ci catapulta nell’epoca rinascimentale.
Raffaello: il percorso espositivo e i prestiti
Il percorso espositivo abbraccia non solo la pittura ma l’intera attività progettuale dell’artista, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino alle radici urbinati. Un evento che punta a restituire il valore universale di Raffaello come pittore, disegnatore, architetto, studioso di archeologia, letterato di spessore e grandissimo intellettuale al pari di Leonardo e Michelangelo.
La mostra è realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi con la partecipazione della Galleria Borghese, i Musei Vaticani e il Parco Archeologico del Colosseo. Vanta inoltre prestigiosi prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo come la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid, il Museo del Louvre di Parigi, la National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan Museum di New York, oltre alle maggiori istituzioni italiane.
Un’occasione unica e irripetibile per vedere la più grande quantità di capolavori di Raffaello riuniti insieme. Come i ritratti dei due papi, che per la prima volta sono esposti in contemporanea e che testimoniano la grandiosità artistica di Raffaello: quello di Giulio II, il più grande e ambizioso mecenate della modernità, proveniente dalla National Gallery di Londra e quello raffigurante Leone X con i Cardinali de’ Medici e Luigi de’ Rossi in prestito dalle Gallerie degli Uffizi.
Quest’ultimo è stato restaurato per l’occasione dall’Opificio delle pietre dure di Firenze, ma è anche un prestito discusso. Il via libera dato dal direttore Eike Schimdt ha portato alle dimissioni dell’intero comitato scientifico che ne aveva dichiarato la sua inamovibilità. Un capolavoro rappresentativo del prestigio delle committenze di Raffaello, a cui non si poteva rinunciare, ha spiegato Schimdt.
Gli occhi brillano davanti alla serie delle Madonne di Raffaello, dalle cromaticità accese, dai panneggi finemente lavorati, dalle composizioni triangolari delle figure a quelle singole su fondo con paesaggio a quelle che si stagliano sui toni cupi. La Madonna della Rosa (1518-1520), la Madonna dell’Impannata (1511), la Madonna con il bambino e San Giovannino (Madonna d’Alba 1510), la Madonna del Granduca (1506-1507) sfilano davanti a noi in tutta la loro stupefacente bellezza.
Ritrattista eccezionale e precursore della “modernità”, Raffaello può essere definito il “maestro della forma universale”, dove il colore e la luce sono forma, dove il bello ideale si rivela attraverso il reale. La figura è sempre protagonista come nei ritratti de La Fornarina (1519-1520), donna del popolo la cui bellezza aveva stregato il Sanzio e La Velata (1512-1513), elegante e solenne nello sguardo, impreziosita da una vaporosa veste.
Così i due più celebri ritratti femminili rispecchiano l’ideale di bellezza messo a punto dall’artista. Oltre al ritratto di Baldassarre Castiglione, il ritratto di giovane con Pomo fino all’Autoritratto (1506-1508) del giovane Raffaello che conclude la mostra. La tecnica pittorica fluida e gli effetti luminosi esaltano la forma del viso, la torsione del volto e lo sguardo carpiscono il visitatore immergendolo in una bellezza totale.
Raffaello: l’arte
La mostra è un susseguirsi di capolavori, bozzetti preparatori, cartoni, disegni, carteggi, arazzi che richiedono più di una visita. L’arte di Raffaello offre l’occasione per raccontare gli usi e i costumi delle corti rinascimentali che cambiarono la storia del gusto moderno e le grandi committenze private dell’epoca come quella di Agostino Chigi.
Le Scuderie del Quirinale, durante il lockdown, hanno virtualmente aperto la mostra con la proiezione di video-racconti, approfondimenti e curiosità sul dietro le quinte di una grande esposizione. Tutt’ora, attraverso i canali social si possono ammirare tra le più belle opere esposte ed è possibile ascoltare il racconto dalla voce dei curatori con #RaffaelloOltreLaMostra. Ogni giorno Raffaello continua a vivere!
https://www.scuderiequirinale.it/mostra/raffaello-000
“Raffaello 1520-1483” Roma, Scuderie del Quirinale (5 marzo-30 agosto 2020).
Mostra a cura di Marzia Faietti e Matteo Lanfranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Di Teodoro, affiancati da un autorevole comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino.
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