Street art al Tufello: una galleria a cielo aperto nella periferia di Roma (2021)

Scritto da  Laura & Valentina  in 

Street art: siamo nel terzo municipio, una delle 12 borgate della capitale, fermata metro B Jonio, quartiere Monte Sacro a Roma nord. La passeggiata nella zona del Tufello, diventato grazie agli interventi di street e urban art una nuova galleria a cielo aperto, inizia da qui. Tufello da tufo, di cui sono ricchi i colli in questa zona, lo stesso materiale usato per costruire i primi palazzi delle famiglie sfollate da Borgo Pio dopo gli sbancamenti dell’area vicino al Vaticano durante il ventennio fascista.

Street art - Fermata metro B Jonio
Fermata metro B Jonio

Street art al Tufello: la stazione della metro Jonio e il Parco Jonio

La stazione della metro Jonio è stata inaugurata nel 2015. Già le decorazioni sulle facciate esterne dell’edificio ci proiettano nel percorso di street art. Il bacio tra due donne diventa un murale in stile pixel-art di Krayon, di recente realizzazione, sul tema di grande attualità dell’amore gay. Una carrellata sponsorizzata dall’Atac dell’artista Giacomo Bevilacqua  ritrae il personaggio Panda piace, una serie di quadri ironici che raccontano il disagio nel prendere i mezzi pubblici.

Salendo sul tetto dell’omonimo capolinea, all’interno del riqualificato Parco Jonio incontriamo una grande e colorata serie di murales realizzata su tutto il perimetro del muro di cinta. Al centro un grande ritratto di Vittorio De Sica e alcune scene del suo capolavoro Ladri di biciclette, girato in un palazzo popolare nel 1948 a pochi metri dal parco, simbolo del cinema neo-realista e considerato uno dei cento migliori film della storia. I dipinti sono opera di Noa, Pietro Dudek, Moby Dick molto attivo sui temi animalisti e Giusy Guerriero, specializzata in iconici ritratti femminili. Hanno impiegato due settimane per completare l’intero murales. Obiettivo: fare del Tufello una nuova Tormarancia.

Street art: il legame del Tufello con il mondo dello spettacolo

Il legame degli abitanti del Tufello con il cinema e il teatro è diventato indissolubile con ben tre opere che omaggiano Gigi Proietti. L’attore scomparso il 2 novembre 2020 è cresciuto proprio in questo quartiere di Roma nord e sulla palazzina dove ha abitato in via del TonaleLucamaleonte, gli dedica un ritratto di 11 metri, D’Apres Gigi. A questo si aggiungono le opere di Harry Greb, il cui murale di dimensioni ridotte è protetto da una lastra di plexiglass e Anna Maria Tierno. Harry Greb è anche l’autore di un poster raffigurante Stefano Cucchi, per non dimenticare.

Street art - Gigi Proietti by Lucamaleonte
Gigi Proietti by Lucamaleonte

Street art: i murales impegnati di Jorit al Tufello

Durante il nostro giro abbiamo visto all’opera Ciro Cerullo, alias Jorit, artista napoletano iperrealista, su una delle sue ultime creazioni. Un omaggio a Bobby Sands, attivista irlandese morto all’età di 30 anni dopo uno sciopero della fame di 66 giorni. Il murale si trova all’interno del cortile antistante la palestra Valerio Verbano. Ed è sempre di Jorit anche l’imponente murale ultimato a febbraio 2021 che ricopre l’intera facciata di un edificio a via Isole Curzolane, dedicato a Valerio Verbano, attivista di Autonomia operaia, ucciso a 19 anni da tre uomini che avevano fatto irruzione nella sua casa di via Monte Bianco durante gli anni di piombo. Il volto di Valerio è segnato dalle due strisce human tribe, simbolo e firma di Jorit.

Street art - Jorit e l'omaggio a Valerio Verbano
Jorit e l’omaggio a Valerio Verbano

Street art: l’architettura del Tufello

Al Tufello è possibile osservare vari esempi di edilizia popolare come il condominio soprannominato Stalingrado costruito nel 1939, una sorta di borgo in cui abitano ben 2500 persone. All’interno di un altro condominio, dov’era un vecchio stenditoio, alcuni studenti di un liceo artistico hanno realizzato murales ma il sito attualmente appare in stato di abbandono.

Una carrellata di stili architettonici differenti è ben visibile su via dei Monti Lepini dove si passa dagli anni Venti agli anni Quaranta. Attualmente, a via Monte Meta, si trovano alcuni edifici occupati, l’Atelier popolare d’arte con le facciate ricoperte di murales compresa una bella figura femminile opera di Alice Pasquini e il bacio romantico del Lab Puzzle.

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