Mausoleo di Augusto: visita a un monumento tornato al suo antico splendore

Scritto da  Laura & Valentina  in 

Un monumento della Roma imperiale torna ad essere visitabile. E’ il nostro consiglio per una visita speciale e nuova nel panorama della capitale: il Mausoleo di Augusto. Dopo 14 anni di chiusura, recuperato dallo stato di decadenza e degrado in cui versava, prima rifugio si barboni, poi discarica nel cuore del centro storico di Roma, il Mausoleo di Augusto, il più grande sepolcro circolare del mondo antico, riapre le porte al pubblico nella sua nuova veste restaurata.  Il sito si trova in Piazza Augusto Imperatore accanto all’Ara Pacis.

Mausoleo di Augusto
Mausoleo di Augusto

Al momento c’è una lista d’attesa per visitare il monumento ma grazie alla Fondazione Tim che ha finanziato parte del grande progetto di recupero e restauro eseguito da Roma Capitale e dal Mibact, siamo riuscite a visitarlo in modo assolutamente privato. I tour, tutti con guida autorizzata, durano circa un’ora, si svolgono dal martedì alla domenica – dalle 9 alle 16 – e sono gratuiti per i residenti nella capitale. La prenotazione è obbligatoria sul sito mausoleodiaugusto.it

Mausoleo di Augusto: la storia

L’itinerario museale attualmente visitabile racconta le varie fasi storiche del Mausoleo, costruito tra il 23 e il 28 a. C. subito dopo la vittoria di Azio su Marco Antonio e Cleopatra. Il cantiere è ancora in corso, ma è possibile visitare in totale sicurezza l’area centrale compreso il cosiddetto punto zero e alcuni piani superiori.

Con il suo diametro di quasi 90 metri, un’altezza presunta di 45 e cinque cerchi concentrici, il monumento funerario dedicato all’imperatore Augusto e alla sua famiglia è il più grande sepolcro circolare del mondo antico sinora conosciuto. Purtroppo dell’originario monumento romano, che sorge sei metri sotto il livello stradale, si conserva approssimativamente un terzo del volume ma la sua gigantesca stazza, dalla forma simile a un cannocchiale, che quasi uguagliava la vetta del colle Pincio, era stata appositamente pensata sulla prossimità del Tevere per renderlo visibile in gran parte della città. E sulla sommità del sito spiccava un bosco paradisiaco già all’epoca augustea fitto di cipressi e allori, simboli dell’imperatore.

La visita prevede l’accesso dall’entrata originaria che conduce all’interno del sito composto da una serie di cerchi concentrici tutti scoperti. Bisogna fare un piccolo sforzo di immaginazione per comprendere la struttura del monumento ma presto la Fondazione Tim metterà a disposizione come integrazione della visita nuovi contenuti digitali e strumenti per la realtà virtuale e aumentata. Recentemente Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ha pubblicato sui social la sua visita virtuale del Mausoleo con un visore di ultima generazione.

Il cerchio numero uno è coperto e al suo interno si trova il punto zero dov’era la tomba di Augusto. Nell’ambiente circolare (visitabile solo a metà) sono posizionate in modo simmetrico le urne funerarie della dinastia augustea Giulio Claudia. La visita prosegue ai piani superiori salendo alcune rampe di scale. Questa parte conta gli interventi più consistenti di restauro e dall’alto si riesce ad avere una visuale quasi completa di tutta l’area e del tetto dell’edificio circolare. Ancora visibili le pareti di opus reticulatum, tipico esempio murario di epoca romana.

Mausoleo di Augusto - Il punto zero
Mausoleo di Augusto, il punto zero

Mausoleo di Augusto: il progetto di restauro

Nel corso dei secoli il Mausoleo ha cambiato più volte destinazione d’uso: una calcara nel 1300, fortilizio durante il Medioevo, giardino all’italiana nel Rinascimento con la famiglia Soderini, arena per tori e bufale nell’età del Grand Tour. Nel 1819 Giuseppe Valadier realizza una copertura di ferro e vetro che dopo un anno crolla. Nel 1907 il sito passa sotto il controllo del Comune e diventa l’Auditorium Augusteo, famoso in tutta Europa per la sua acustica perfetta e in grado di accogliere tre mila spettatori.

Mausoleo di Augusto
Mausoleo di Augusto

Dal 1936, durante il ventennio fascista cessò di essere un teatro e fu recuperato in chiave politica. Lo storico Antonio Cederna coniò la definizione di “dente cariato” per descrivere il monumento dall’esistenza così poliedrica. Tutta l’area circostante che contava 120 mila abitazioni popolari rinascimentali venne sbancata per far posto a tre edifici monumentali in stile fascista (due dei quali destinati a ospitare l’Inps) con tanto di mosaici e dipinti sulle facciate, disegnati dall’architetto Vittorio Ballio Morpurgo e realizzati in appena un anno.

I lavori di restauro (il termine è previsto nel 2024) prevedono il rifacimento dell’area esterna, attualmente catino archeologico, che sarà dotata di un ampio parco accessibile a tutti, mentre per l’ingresso al sito servirà fare il biglietto. Sulla piazza, in uno dei palazzi dell’Inps sorgerà il Bulgari Hotel Roma i cui lavori sono attualmente in corso.

www.fondazionetim.it

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