24 ore a Eindhoven, la città più creativa d’Olanda

Scritto da  Laura & Valentina  in 

Una manciata di ore. Tanto è durata la nostra visita a Eindhoven, la città più creativa d’Olanda, culla dal 1891 della Philips, colosso dell’elettronica e centro pulsante della regione del Brabante, a poco più di un’ora di treno da Amsterdam. Una gita a volo d’uccello in una città che si presenta esteticamente poco affascinante, per la natura prettamente industriale. Ma ha scommesso proprio sulle sue origini reinventandosi in modo creativo fino a diventare nel 2006 la Capitale Europea del Design, incubatrice di talenti e sempre all’avanguardia per qualità di vita.

Potremmo sintetizzare le nostre impressioni attraverso le quattro location visitate. Cominciamo dal raffinato Inntel Hotel Art (ex fabbrica della Philips), a pochi passi dall’omonimo Stadio, teatro dei più importanti appuntamenti calcistici europei. La struttura ricorda ovviamente quella di uno stabilimento industriale (inevitabile il paragone con il Lingotto di Torino). Ma a differenza dell’hotel realizzato nel sito italiano, molto più sobrio ed essenziale, quello olandese è un tripudio di materiali e stili. I soffitti delle stanze alti 4 metri, le finestre-vetrate e ovunque rivestimenti di ogni foggia con sei allestimenti diversi per le 230 stanze, la maggior parte collocate nella monumentale “Light Tower”. Solo nel bagno della nostra stanza standard da 33 metri quadri abbiamo contato 6 tipi di piastrelle e una colonna in cemento. Ci ha molto colpito la parete su cui poggiano i letti con l’effetto ondulato “eternit” grazie a una pellicola-ologramma che da’ questa sensazione di vecchia fabbrica in disuso. Ma l’atmosfera dell’ambiente risulta comunque molto calda e accogliente.

A pochi metri di pista ciclabile dall’Inntel Hotel Art incontriamo The Blob, un’architettura che ricorda una grande bolla trasparente progettata da Massimiliano Fuksas. C’è un vago riferimento alla “Nuvola” romana del quartiere Eur. Il tour prevede la cena nell’Atelier NL, una piccola chiesa sconsacrata, riconvertita in laboratorio di ceramiche da due giovani ragazze, Nadine Sterk e Lonny van Ryswyck. La loro idea nasce da un viaggio in Perù: estrarre argilla e realizzare oggetti di ceramica. Nulla di più semplice. Per avviare l’attività hanno lanciato una sorta di fund-raising di quartiere e in un paio di settimane hanno venduto tavolette di ceramica fatte con argille dai colori più disparati per un totale di 80 mila euro. Oggi sperimentano e producono raffinati oggetti di design. Ci accolgono a cena nel loro laboratorio per un pasto esperienziale chiamato “White Table“. La tavola, apparecchiata in modo molto coreografico, ricorda un po’ la terra con i suoi colori e i suoi tanti semi. Uno strato di cereali differenti poggia direttamente sul legno insieme a piccole ampolle che contengono estratto di barbabietola. Ci sono anche cespugli di funghi crudi ancora con le loro radici, ma perfettamente puliti. Pinzette, forbici e cucchiai servono per preparare la nostra zuppa personalizzata. Chiunque può condirla con gli ingredienti che più desidera. Solo il brodo è uguale per tutti e viene versato caldo nel piatto da una fiaschetta. Esperienza riuscita!

Dalla cena, al pranzo il giorno successivo. La location scelta è Kazerne, un’ex caserma dei pompieri diventata oggi un ristorante di design e uno spazio espositivo d’arte contemporanea. 2.500 metri quadrati in stile underground sapientemente suddivisi tra gallerie e ristorazione, con menu d’ispirazione italiana che cambia settimanalmente in base alla freschezza dei prodotti. C’è anche un cortile esterno con tavolini e sedie, come in un piccolo borgo, sul quale affacciano alcuni negozi che hanno interessanti opere in vendita. Il Kazerne si trova sulla Stratumseind, famosa per essere la strada di intrattenimenti notturni più lunga – 225 metri – di tutta l’Olanda con ben 54 pub.

Altro quartiere di riferimento è la Strijp-S, un’area reinventata a 10 minuti dal centro, punto d’incontro di artisti, designer, stilisti e musicisti. Tra i più famosi spicca il designer Piet Hein Eek che ha creato un laboratorio-fabbrica-punto vendita con le sue creazioni, nell’ex area industriale della Philips, conosciuta come la “città proibita” perchè per 90 anni fu vietato l’accesso tra i capannoni industriali ai non addetti ai lavori. Oggetti e mobili nati riciclando scarti di legno coloratissimi sono il marchio distintivo di questo innovativo designer che accoglie personalmente i clienti nella sua officina, accanto alla quale è situato un ottimo ristorante con una carta di specialità biologiche, tra mobili d’antan, suppellettili anni ’50 e un’auto storica in bellavista. Dal 1998 ogni anno ad ottobre si svolge nella zona del Brabante la “Dutch Design Week“. Ed Eindhoven, la città più creativa, sarà tappa obbligata per gli amanti del design. Dal 21 al 29 ottobre 2017  l’evento coinvolgerà più di 2500 designers e quasi 300 mila visitatori da tutto il mondo.

www.dutchdesignfoundation.com – www.visitbrabant.com – www.ddw.nl – www.inntelhotelsarteindhoven.nl – www.kazerne.com – www. ateliernl.com – www.pietheineek.nl

 

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